LA SVOLTA
MESTRE Venezia Fc, cronaca di un ribaltone annunciato. Che Joe Tacopina

Venerdì 14 Febbraio 2020
LA SVOLTA
MESTRE Venezia Fc, cronaca di un ribaltone annunciato. Che Joe Tacopina non fosse più così saldamente al timone del club arancioneroverde lo avevamo riferito sul Gazzettino del 1. febbraio, basandoci su riscontri e conferme da più fronti circa la fine dell'idillio tra l'avvocato statunitense e gli investitori che dall'estate 2015 finanziano la società di viale Ancona. Restava solo da capire non tanto il quando la previsione entro due settimane si è rivelata del tutto attendibile bensì il come, ovvero se quello di Tacopina sarebbe stato in tutto e per tutto un addio.
CAMBIO AL VERTICE
Ieri pomeriggio dunque il diretto interessato ha ufficializzato l'ormai inevitabile passo indietro, solo in apparenza di lato, perché di fatto Big Joe lascia spazio ad un nuovo numero uno nella stanza dei bottoni. E lo fa più nolente che volente, avendo ammesso a denti stretti: «Non avrei voluto arrivare a questo punto», pur negando al contempo qualsiasi dissidio. Un Tacopina che giura «non cambierà niente» ma che ora ricoprirà la carica di presidente onorario, da sempre per lo più simbolica che non operativa. In sostanza d'ora in poi nel Venezia a prendere le decisioni che contano saranno altri, perché alla secca e stringata smentita che il 53enne di New York aveva concesso due settimane fa «Non è corretto, sono il presidente, sono qui e sarò qui a guidare il club» ha fatto seguito invece un colpo di spugna in piena regola al vertice del club.
GLI INVESTITORI
Il Venezia avrà una nuova Governance interna, un nuovo presidente ad interim il cui nome dovrebbe uscire in tempi brevi dai soci che economicamente lo sostengono dietro le quinte. I quali, è innegabile, hanno senz'altro avuto parecchio da ridire per la gestione societaria e i magri risultati dell'ultimo anno e mezzo, con la riammissione a tavolino in Serie B del 12 luglio scorso (grazie alla mancata iscrizione del Palermo) come unico motivo di sorriso dopo la retrocessione incassata sul campo. A finanziare il VFC sono un numero non ancora precisato di investitori, capeggiati dall'intermediario finanziario Ian McKinnon, al cui fianco ci sono Duncan Niederauer (fino al settembre 2014 amministratore delegato del New York Stock Exchange, la Borsa di New York, accreditato come possibile successore alla presidenza) e i nomi nuovi di Doug Faye e Ricky Nardis a loro volta operativi nel settore finanziario, come la vecchia conoscenza John Tapinis che pur essendo tra i soci più piccoli siede tuttora con John Goldman (avvocato personale di Tacopina) in un consiglio di amministrazione che presto comunque cambierà volto. Nel cda oltre all'avvocato veneziano Alessandro Vasta figura ancora James Daniels, presidente-prestanome prima dell'uscita allo scoperto di Taco una volta lasciato il Bologna e mai comparso almeno ufficialmente in città o al Penzo.
Nei giorni scorsi, parallelamente a quelli relativi ad una più o meno netta uscita di scena di Tacopina, altri rumors accostavano al Venezia per volontà di Niederauer l'italo-svizzero Antonio Ponte, nome parecchio discusso a Siena e Carrara dove aveva retto il pacchetto di maggioranza, prima di tentare invano nell'ottobre 2018 l'entrata nel Palermo al posto di Maurizio Zamparini. «Questo nome per me è una novità» le parole di Tacopina su Ponte. Oggi intanto i club di Lega B saranno in assemblea a Milano per discutere di una importante fonte d'introito quale i diritti audiovisivi, oltre che delle date di quei playout (e playoff) che il Venezia sul campo deve assolutamente evitare conquistando quella salvezza che, non ci piove, per il futuro arancioneroverde sarà un crocevia vitale e no di certo solo un verdetto meramente calcistico.
Marco De Lazzari
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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