LA POLEMICA
«Quello che è stato detto è menzogna». Non usa

Martedì 25 Giugno 2019
LA POLEMICA
«Quello che è stato detto è menzogna». Non usa mezzi termini il presidente del Porto Viro calcio Franco Bresciani, in risposta alle dichiarazioni fatte sul Gazzettino di ieri da una rappresentanza dei suoi giocatori di Promozione in nome di tutta la squadra uscente, relativamente alla rottura che si sta compiendo tra la rosa e il club.
«Prima di tutto spiega patron Bresciani - a chiamare i giocatori è stata la società e non loro. Dovevamo presentare anche il nuovo direttore sportivo (Massimo Moschini). Abbiamo chiesto un miliardo di volte ai giocatori un incontro e quelle poche volte che siamo riusciti a contattarli il discorso andava sempre sul piano economico.
ULTIMO COMPENSO
Il Porto Viro, non mi nascondo, deve ancora pagare l'ultimo compenso, solo quello. Cosa fatta di proposito perché prima volevamo capire ogni singolo giocatore cosa aveva intenzione di fare, se rimanere o andarsene e comunque poi sarebbe stato pagato. Nell'unico incontro che abbiamo fatto, su nostro invito, si è presentata solo una delegazione di cinque giocatori. Volevano imporre e sapere i programmi della società. Non mi sembra un comportamento corretto che la società debba sentirsi così sotto osservazione dai giocatori. Gli abbiamo risposto che la squadra sarebbe stata competitiva come quella di quest'anno. Cosa devo garantire di più? Una società che li ha sempre portati in palmo di mano, considerando che, se certi giocatori sono arrivati in certe categorie come l'Eccellenza, devono dire grazie solo ed esclusivamente al Porto Viro e ai suoi dirigenti».
«Sia io che il ds Moschini continua il presidente - li abbiamo invitati a parlare dicendo che il loro compenso è a disposizione, invece, ci hanno risposto: prima ci paghi e poi forse se ne può discutere. Questa la verità. Non certo quello che vanno dicendo che non ci siamo mai fatti sentire. Mi dispiace ma non accetto ricatti. Preferivo che, come ha fatto qualcuno, mi fosse detto subito: non veniamo più. Avrei risposto, tranquilli il vostro compenso prima o dopo arriverà.
LA SCORRETTEZZA DEI SENATORI
I senatori di quell'incontro, addirittura io personalmente li ho invitati anche a mangiare la pizza. Mi hanno risposto che avevano degli impegni personali per poi sapere che erano tutti insieme agli altri d'accordo di trovarsi a mangiare tra di loro. Da qui si vede la loro scorrettezza. Riguardo alla cena di fine stagione avevamo anche intenzione di farla, non subito, molte squadre fanno così, ci è stato risposto che dopo un mese non serviva più. Tanti pensieri sono convinto che non sono neanche farina del loro sacco».
Fatto sta che da queste parole e da quelle dei giocatori si evince una separazione sicura. «Hanno voluto fare cartello e non so per quale motivo chiude Bresciani - Se è così la società ritiene opportuno di non aver più nessun legame. Ognuno faccia la sua strada però senza dire bugie. Il Porto Viro verrà fatto anche senza di loro e forse non è tutto un male quello che è successo. Restare a malincuore penso avrebbe creato qualche problema. Se si rimane volentieri le cose si fanno bene, a questo punto, invece, dopo cinque anni è meglio che ognuno prenda la propria strada».
Emiliano Milani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci