L'INTER SGOMMA IN SECONDA

Martedì 14 Luglio 2020
L'INTER SGOMMA IN SECONDA
MILANO Missione compiuta, in rimonta. L'Inter doma il Torino (3-1) e grazie a Young, Godin e Lautaro Martinez ribalta lo svantaggio iniziale firmato da Belotti, su un bruttissimo errore di Handanovic, e aggancia la Lazio al secondo posto. È una rinascita vera e propria quella nerazzurra, dopo giorni davvero difficili (tanto da spingere la Curva Nord a esporre uno striscione fuori dallo stadio: «Capiamo le vostre giustificazioni, ma ora gentilmente fuori i ci»), come mai da quando Antonio Conte era sbarcato ad Appiano Gentile l'estate scorsa per cercare di interrompere il dominio della Juventus. Nel primo tempo i nerazzurri sono inconcludenti e pagano dazio sulla disattenzione di Handanovic, che non trattiene un pallone innocuo spalancando del tutto la porta al tocco facile di Belotti, a segno per la sesta gara di fila, nella storia granata come Rizzitelli e Immobile. In mezzo si sente l'assenza di Barella perché manca un giocatore impetuoso, che non ha problemi di gettarsi su ogni pallone con ardore. In attacco Lautaro Martinez è un desaparecido, mentre Sanchez non può fare tutto lui. In tribuna c'è Lukaku, troppo rischioso farlo giocare. Nella ripresa cambia tutto. Negli spogliatoi Conte esorta i suoi a giocare con più attenzione e lucidità. Le sue parole stimolano i nerazzurri che in 12' ribaltano il Torino, che resta a +5 dalla zona retrocessione (34 punti contro i 29 del Lecce, terzultimo). Rinasce soprattutto Lautaro Martinez, che serve a Young l'assist del pari. Poi è Sanchez a regalare il raddoppio a Godin e, infine, è proprio l'attaccante argentino a risvegliarsi dal torpore con il 3-1. Ed è questa per Conte una bellissima notizia. Il Torino è disorientato, perde le sue certezze. Prova una reazione con la traversa di Belotti, ma non basta.
CONTE CONFERMATO
Al di là della gara con i granata, Beppe Marotta aveva già confermato Conte per la prossima stagione, smentendo le voci su un possibile stravolgimento in panchina: «Non ci saranno cambiamenti, da parte della società c'è grande soddisfazione. Certo, lui è ambizioso, vuole vincere, come lo vuole il club. Ma è il primo anno che allena questa squadra mentre altre hanno tecnici che guidano il proprio gruppo da qualche anno. Per cui è normale che quando non si vince, Conte si lasci andare in dinamiche comunicative che gli appartengono. Si può recriminare sugli errori fatti o quando non si raggiunge l'obiettivo del risultato pieno». Oltre alle parole del tecnico, il club di viale Liberazione avrebbe fatto a meno anche dell'episodio che ha coinvolto Brozovic, al quale è stata ritirata la patente dopo essere passato con il rosso in zona Navigli ed essere risultato positivo all'alcol test (seppur non di molto, era sopra i limiti consentiti): «Ci dispiace dover gestire questi fatti. Al di là della multa, i ragazzi devono capire che devono essere incisivi anche nella vita privata. C'è un discorso di rispetto del gruppo, poi bisogna riposare bene visti gli impegni ravvicinati. Queste cose non vanno fatte, la multa l'abbiamo fatta poi valuteremo».
Salvatore Riggio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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