L'ANNUNCIO
MESTRE «Il mio cambio di carica sarà solo formale. Non sparirò,

Venerdì 14 Febbraio 2020
L'ANNUNCIO MESTRE «Il mio cambio di carica sarà solo formale. Non sparirò,
L'ANNUNCIO
MESTRE «Il mio cambio di carica sarà solo formale. Non sparirò, non cambierà nulla nella mia quotidianità con e per questo club, questa città e la sua gente». A petto in fuori ma visibilmente emozionato e con parole dal sapore di addio, Joe Tacopina ha annunciato il suo nuovo ruolo di presidente onorario del Venezia, un momento storico in attesa di toccare con mano i nuovi equilibri interni della società. «Il Venezia Fc è un club sano e questa è in assoluto la cosa più importante la sua premessa Per fare in modo che continuasse ad essere sano ho stretto un accordo con alcuni degli investitori attuali, i quali hanno garantito la continuità economica sino al termine della stagione».
IL BILANCIO
Ciò significa che dal 1. luglio potrebbero esserci dei dubbi sulla prosecuzione del progetto? «Assolutamente no. Ci sono tante domande aperte, dipende da cosa accadrà sul campo, dall'ingresso di nuovi investitori, ma siamo tutti concordi sul fatto che il VFC continuerà a vivere e ad essere sano. Non c'è nessun dramma, nessuna situazione disastrosa né di scontentezza o disaccordo». «Cinque anni fa qui non c'era più nulla, in questo periodo sono stati spesi 30 milioni snocciola i dati e probabilmente non ci si aspettava di essere ancora in Serie B, ma la palla è rotonda e anche il caso e la fortuna hanno il loro peso. In questa categoria poi i diritti televisivi non sono consistenti come in A o altre leghe europee». Ha ammesso non avrei mai voluto arrivare a questo accordo: chi l'ha costretto? «Ne parlavamo da mesi con i miei soci, in particolare con Ian McKinnon che è il finanziatore più importante e con Ricky Nardis, entrambi con me dal primo giorno. Cosa mi rimproverano? Nulla, altrimenti non sarei ancora qui, si tratta di un normale accordo tra partner, loro spendono molto e ci sta qualche cambiamento». Gli investimenti sulla squadra sono stati tuttavia molti più accorti nell'ultimo biennio. «Lo scorso anno ci eravamo dati un budget e alla fine abbiamo risparmiato due milioni, cosa rara nel calcio, e anche in questa stagione lo stiamo rispettando. Eravamo in attesa dell'ingresso a dicembre di un nuovo gruppo di investitori che poi è saltato. La cordata veneta o quella straniera? Non voglio si speculi su questa cosa. Persino Genoa e Sampdoria cercano da anni nuovi soci e non ci riescono in A, figuriamoci in B». Già individuato il nuovo presidente? «Non si sa ancora, sicuramente i maggiori investitori Ian McKinnon, Duncan Niederauer e Doug Faye entreranno nel cda e uno di loro probabilmente sarà presidente ad interim. C'è tutto il tempo, non è importante ora, con chiunque entrerà si creerà una situazione temporanea non definitiva e se ne riparlerà da qui a fine stagione. Per come la penso io un presidente deve vivere ed entrare in connessione con la città e la comunità. Il più possibile, non ogni tre mesi, sapendo che non è un impegno da poco perché anch'io, sempre con il cuore, ho sacrificato molto della mia vita professionale e non solo».
Il cambio epocale è stato annunciato a Modolo e compagni mercoledì sera nel corso di una cena di squadra. «Ho rassicurato tutti, compreso il ds Lupo e mister Dionisi che vorrei in panchina per i prossimi 10 anni. Io continuerò a fare quello che ho sempre fatto in questi anni, anche perché siamo a metà stagione e non sarebbe semplice partire da zero ora anche nei rapporti umani». Il progetto del nuovo stadio? «Non è affatto fermo, ci lavoriamo ogni settimana, col sindaco Brugnaro parliamo di continuo. La palla però è nelle nostre mani, ora tocca a noi fare un passo avanti nel progetto. Ma prima dobbiamo però ridefinire la Governance del club. In ogni caso io ci credo come il primo giorno, gli obiettivi non cambiano e lo vedrete».
Marco De Lazzari
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