Il modello bianconero viene studiato dalla Fifa

Sabato 8 Maggio 2021
(st.gi.) L'Udinese si conferma come realtà nazionale, con la permanenza in A per il 27. anno di fila sempre più vicina, ma anche internazionale. Grazie al lavoro di dirigenza e marketing bianconero, la Dacia Arena è stata teatro di grandi eventi e di partite degli azzurri e non solo. Basti pensare all'Europeo Under 21 del 2019, del quale ha ospitato la finalissima tra Spagna e Germania. Ora un altro prestigioso riconoscimento giunge dalle massime istituzioni calcistiche internazionali: il business model del club bianconero è stato oggetto di relazione al prestigioso Fifa-Diploma in Club management. A rappresentare l'Udinese al corso, tenutosi in videoconferenza, è stata Magda Pozzo, strategic marketing director del club: nella sua lezione ha illustrato tutte le attività messe in campo in ogni settore, con l'innovazione come comune denominatore. «È sempre motivo di grande soddisfazione sottolinea Magda Pozzo essere coinvolti dalla Fifa. Il nostro approccio tende sempre all'innovazione, sia in ambito sportivo che gestionale. L'Udinese è una società il cui know-how è riconosciuto nel mondo. Ha segnato un modo di fare calcio grazie allo scouting e alla continuità di risultati, con 26 anni consecutivi in A e 11 qualificazioni alle coppe europee». Traguardi sensazionali per una società di medie dimensioni. «Inoltre - ha aggiunto - abbiamo intrapreso tanti progetti legati al nostro stadio, la Dacia Arena, non connessi esclusivamente al matchday o al calcio. Siamo orgogliosi che la nostra visione sia stata condivisa da brand di prestigio come Dacia e Ryanair. Il tutto senza mai trascurare il legame con il territorio, testimoniato dalle partnership con Promoturismo Fvg e Consorzio di San Daniele, da ambasciatori della nostra terra. Parlando dello scouting, grande è stata l'emozione sentendo Gelson Fernandes dichiarare di non essere mai stato in un club dove si respira questo clima di familiarità». Ora il timone è puntato sulla riapertura degli stadi, con il progetto Restart.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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