Il gioco del medagliere pre-olimpico ha avuto una costante: quando si trattava dell'Italia

Martedì 27 Luglio 2021
Il gioco del medagliere pre-olimpico ha avuto una costante: quando si trattava dell'Italia la certezza del pronostico era un podio per Filippo Ganna nella prova a cronometro. Ovvio: l'azzurro, al secondo viaggio olimpico dopo Rio 2016, è campione del mondo in carica della specialità, qualcosa varrà. Ma per il ciclista di Verbania che a Tokyo si sdoppierà tra strada e pista, dove lotterà per una medaglia anche nell'inseguimento a squadre - non sarà una prova facile per via del percorso poco adatto a un passista puro (e alla sua stazza): un tracciato di 22,1 chilometri con 423 metri di dislivello da percorrere due volte fino al traguardo del Fuji International Speedway.
Ganna, preoccupato da tutti questi addetti ai lavori che già la vedono con la medaglia al collo?
«Direi di no, i pronostici fanno parte del gioco. Non mi mettono pressione. Mi sto avvicinando alla gara (in programma domani, ndr) con tranquillità».
Le sensazioni mentali sono buone. E quelle fisiche?
«Se me lo chiede oggi dico benissimo. Poi domani (oggi, ndr) chiudono le strade e finalmente avremo modo di provare il percorso...».
Che non le piace troppo
«È una cronometro che non ha pianura. Non ci sono vere salite, è vero, però è tutto un saliscendi. Non è una prova così scontata».
Con la pressione di rappresentare l'Italia alle Olimpiadi?
«Ma no, sono abbastanza realista. È vero che ai Giochi si respira un'aria particolare, ma quando sali in sella comincia una gara. E una gara è una gara. Io ci metto sempre lo stesso impegno. L'importante è sapere di avere dato il massimo».
Il caldo potrà essere un fattore?
«Sicuramente se continua come in questi giorni qualcuno potrà pagare. Ma ora dicono sia in arrivo un'ondata di maltempo, si parla addirittura del tifone. Sono tutte incognite che si aggiungono alla corsa».
Che, maltempo permettendo, avrà il calore dei tifosi.
«Sarà bellissimo. È stato un vero peccato vivere la cerimonia inaugurale senza pubblico. Invece le immagini che abbiamo visto in tv della gara in linea, sia femminile che maschile, sono state pazzesche. Spero che la cornice sia tanta anche per noi. Se poi ci scappa anche un boato per la mia vittoria è ancora meglio».
A Rio si è cimentato solo con la pista. Come cambia l'approccio?
«Nel mio caso direi che è abbastanza simile. Non sono uno che pensa a lunga gittata. Riesco a schermarmi per affrontare una gara per volta. Ora bisogna portare a casa quest'oretta di crono, poi penseremo a quei 3 minuti e 40 in pista».
Sommando tutto: Ganna scommette sulla cronometro o sulla pista?
«Io preferisco pedalare che scommettere. E allora pedaliamo, pedaliamo. E forte, anche».
Gianluca Cordella
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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