Ritorno al passato per dare ai procuratori un limpido futuro. La riforma è

Lunedì 14 Gennaio 2019
Ritorno al passato per dare ai procuratori un limpido futuro. La riforma è ormai modellata e riporterà in auge la figura dell'agente FIFA. Dopo la sciagurata deregulation dell'aprile 2015 (ultimo regalo di Blatter) la FIFA di Gianni Infantino è al lavoro per rimettere ordine in un settore da sempre nel mirino delle critiche a causa di alcuni (o troppi) eccessi sia finanziari che di natura etica. Il lato positivo è che da aprile i vertici del calcio mondiale hanno aperto un confronto con i massimi esponenti della categoria, raggiungendo una bozza di accordo che entro luglio diventerà ufficiale ed entrerà in vigore in vista della sessione estiva del 2020.
Non è un mistero che l'operato dei procuratori sia da sempre nell'occhio del ciclone, ma è positivo che sia emerso un rapporto costruttivo da parte di tutti.
Per ora, in Italia, il calcio è il mondo più ricco, dalla serie A alle categorie inferiori, ed è lo sport più popolare con il più alto numero di procuratori sportivi ed i maggiori livelli retributivi. L'elenco tenuto dalla FIGC segnala, nell'ultimo controllo, 1.124 procuratori in attività, che assistono praticamente tutti i calciatori professionisti, dalla serie A alla serie C. In attesa di nuove norme, per quanto riguarda gli emolumenti, sono principalmente due le modalità con cui vengono pagati gli agenti: con un forfettario concordato oppure applicando delle percentuali sulla retribuzione del calciatore o sul prezzo di trasferimento. Con l'ultima legge di Bilancio è stato inserito l'obbligo di sostenere un esame per poter operare come procuratore sportivo.
La legge prevede, inoltre, la tenuta di un registro in capo alle varie federazioni. L'ex ministro dello sport Luca Lotti lo scorso marzo ha firmato un decreto con le prime disposizioni operative. L'esame, obbligatorio, si articolerà in due fasi: una prova generale da svolgersi al CONI e una speciale da tenersi presso la federazione competente. Per potersi iscrivere i candidati dovranno avere cittadinanza italiana oppure essere residenti in uno dei Paesi UE, godere dei diritti civili, non aver riportato condanne per reati dolosi nell'ultimo quinquennio ed essere in possesso del diploma delle scuole superiori.
Atleti e club professionisti non potranno rivolgersi a mediatori diversi da quelli inclusi nel registro, pena la nullità degli atti posti in essere. L'esame avrà due sessioni all'anno. Una volta passate le due prove, l'agente chiede l'iscrizione al registro nazionale tenuto dal CONI, dopo il pagamento della quota richiesta. La licenza avrà carattere permanente, ma dovrà essere rinnovata ogni anno, sempre pagando la quota di 250 euro. Nel ciclismo per essere procuratori bisogna passare l'esame presso l'Unione ciclistica internazionale tenuto dalla stessa Unione. Oggi ci sono 25 procuratori, 10 avvocati e 3 agenti residenti all'estero. La pallavolo non è uno sport professionistico e quindi non dovrebbe essere coinvolta in discussioni sulla figura del procuratore. Ci sono comunque tra i 15 e 20 procuratori attivi.
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