L'INTERVISTA/2
A Massimo Brunello non basterà una delle sue proverbiali

Sabato 18 Maggio 2019
L'INTERVISTA/2
A Massimo Brunello non basterà una delle sue proverbiali finte per aggirare le emozioni di una nuova sfida al Rovigo. Il tecnico del Calvisano con i Bersaglieri ha conquistato gli scudetti nel 1988 e 1990, poi li ha allenati dal 2007 al 2009.
L'impressione è che Calvisano abbia faticato meno del previsto in semifinale col Valorugby e arrivi più fresco.
«Il Valorugby è stato un avversario ostico, soprattutto dal punto di vista fisico. Ma dopo la prima combattuta partita, nel ritorno è emersa la nostra superiorità».
In finale avrebbe preferito il Petrarca?
«Onestamente sì. Rovigo è più forte dei tuttineri, che inoltre avrebbero giocato la finale senza pedine importanti come Su'a e Lamaro. Però i Bersaglieri hanno ampiamente meritato questa finale, è giusto la giochino loro».
Dopo quattro anni Calviano-Rovigo è diventata una partita normale?
«Non direi, la vivo sempre con un'ansia particolare. La città dove ho le mie radici sta ribollendo e io mi trovo a giocarla dall'altra parte della barricata. Lo sport è bello anche perché genera questi intrecci e questi stati d'animo».
Accettate il ruolo di favoriti?
«Due anni fa eravamo stra-favoriti, ma Rovigo si portò subito avanti 12-0 e non fu facile raddrizzarla. Oggi credo che Calvisano abbia un 1% di possibilità di successo in più, dettato dal fattore campo. Ma in una partita secca può succedere di tutto».
Soprattutto se pioverà.
«Se così fosse, penso sarebbe più penalizzato Rovigo, che è abituato a muovere molto l'ovale. In un match bagnato' anche un singolo episodio sfortunato potrebbe essere decisivo. Col campo asciutto, invece, vincerebbe sicuramente il più forte».
Chi ha la mischia più solida?
«Difficile dirlo. La prova più attendibile è stata il ritorno di regular season: in quell'occasione i due ingaggi si sono sostanzialmente equivalsi».
Chi ha i trequarti più efficaci?
«Rovigo. L'ha dimostrato durante tutta la stagione, anche se tante mete sono arrivate dai soliti due o tre giocatori di maggior qualità».
Chi il calciatore più preciso?
«Pescetto (Calvisano, ndr) quest'anno ha dimostrato qualcosa in più di Mantelli (Rovigo, ndr), che comunque ha avuto percentuali strepitose».
Paolo Romagnolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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