FALLI DI MANO, CAOS E VELENI

Sabato 15 Febbraio 2020
FALLI DI MANO, CAOS E VELENI
IL FOCUS
Memore di un altro 1-1 tra Milan e Juventus, con i bianconeri a pareggiare nel finale, Adriano Galliani ha provato a sdrammatizzare. «Mica vorrete dire che il rigore di giovedì sera è come il gol non dato a Muntari Un rigore dato o non dato ci può stare, il gol di Muntari è stato al di là del bene o del male». Le polemiche, però, sono state veementi, quasi alla stessa maniera di otto anni fa. Non è stato soltanto per le proteste del Milan, o per chi come Rocco Commisso - «Non soltanto io parlo di ingiustizie» ha detto sibillino il patron della Fiorentina ha lamentato un torto in un match contro la Juventus. La situazione legata a Var e interpretazioni regolamentari è diventata sempre più delicata, vista l'evidente mancanza di uniformità. E proprio di interpretazioni ha parlato Paolo Maldini, con diplomazia, giovedì notte: «Non voglio soffermarmi sugli episodi, il rigore è da interpretare». A segnalare la difformità, nella notte post-Coppa Italia, era stato Stefano Pioli. Commentando il rigore dell'1-1 assegnato al 90' alla Juventus non dall'arbitro Valeri ma dal Var, per il tocco di braccio di Davide Calabria (girato di spalle, quindi un tocco involontario) sulla rovesciata di Cristiano Ronaldo, il tecnico rossonero ha spiegato: «Ero presente alla riunione con il designatore Rizzoli. In Cagliari-Brescia, c'era stato un fallo da rigore di Cerri che era stato colpito sul braccio dal pallone mentre era girato. In quel caso è stato detto che non andava fischiato il rigore. Con Calabria la situazione è stata identica. Quando si salta si usano le braccia, Calabria non vedeva il pallone. Siamo stati sicuramente danneggiati».
Come sempre in casi del genere, poi, interviene anche la politica. L'ex Ministro degli Interni Matteo Salvini, noto tifoso milanista, ha attaccato Valeri: «Perché l'arbitro non è sceso in campo direttamente con la maglia bianconera già che c'era?».
SARRI NON CI STA
Il controcanto è stato Maurizio Sarri, che ha risposto: «Il rigore per la Juventus, con le norme attuali, era clamoroso» ha detto il tecnico bianconero, prima di ammettere. «Non mi piacciono le norme per casi del genere, ma non è che se non mi piace la legge allora esco e vado a infrangerla». Pioli evidenzia un'interpretazione opposta a quella di Sarri.
Il fatto che possa esistere un dubbio sulla regola, al di là dell'inevitabile voglia di entrambi i tecnici di difendere i propri colori, è il problema della vicenda. La norma è diventata cervellotica, dato che ogni tocco di mano è punibile salvo i casi in cui a toccare il pallone è lo stesso giocatore che ha calciato o mandato il pallone sul proprio braccio. Tutto chiaro? No, perché le parole di Nicola Rizzoli sul caso-Cerri molto simile al caso di giovedì con Calabria e CR7 portano in un'altra direzione. «La dinamica aveva spiegato il designatore nella riunione citata dal tecnico milanista - è più importante della geometria, è la disposizione che abbiamo dato noi. Questo di Cerri è un braccio tendenzialmente punibile, ma dobbiamo dare priorità alla dinamica e per noi questo non è rigore». Su Calabria, però, è avvenuto il contrario. Chi ha ragione?
Loris Drudi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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