CICLISMO
Nordest grande protagonista nell'edizione 104 del Giro d'Italia, presentata

Giovedì 25 Febbraio 2021
CICLISMO
Nordest grande protagonista nell'edizione 104 del Giro d'Italia, presentata ieri negli studi Rai di Milano. C'è infatti il ritorno del mito Zoncolan, ma anche il tappone dolomitico con traguardo a Cortina, che dopo i Mondiali di sci alpino e in attesa delle Olimpiadi 2026, si conferma regina del grande sport. La corsa rosa, lunga 3450 km, riprende la sua storica collocazione a maggio dopo il forzato spostamento ad ottobre, con Grande Partenza in Piemonte e arrivo in piazza Duomo a Milano. Un Giro che non presenta salite a quote particolarmente elevate e, conseguentemente, propone solo due tappe a cronometro, per meno di 40 km complessivi, «allo scopo di livellare il prodotto tecnico», ha spiegato il direttore Mauro Vegni. Sei gli arrivi dedicati ai velocisti, con salite posizionate anche in una prima settimana allungata, visto che il primo giorno di riposo verrà osservato dopo 10 tappe. L'apertura si avrà l'8 maggio a Torino con una cronometro di 9 km che potrebbe consentire a Filippo Ganna di conquistare nuovamente la maglia rosa: «Sarebbe splendido ottenerla nella mia regione», dice la nuova stella del ciclismo italiano, 4 volte vincitore nell'ultima edizione.
SCONFINAMENTO
Seguiranno, sempre in Piemonte, una frazione per velocisti ed una potenzialmente insidiosa con tre Gpm; nella prima metà della corsa ci saranno inoltre gli arrivi in salita a Sestola e Campofelice. La seconda settimana si apre con l'ormai tradizionale tappa del vino, che porterà a Montalcino dopo 35 km sulle strade bianche toscane. La tredicesima tappa, il 21 maggio, è dedicata a Dante: 700 anni fa il Sommo Poeta morì a Ravenna, sede di partenza, mentre l'arrivo è posto a Verona nella prima delle quattro giornate nordestine. Sabato 22 ecco uno degli appuntamenti più attesi, quello che da Cittadella porta al Monte Zoncolan, salita che ha esordito nel 2003 ma ci ha messo un attimo a diventare uno dei simboli del ciclismo internazionale. Il gruppo arriverà in Carnia dopo aver scalato il Rest e comincerà l'ascesa dal versante di Sutrio, non quindi da quello spaccagambe di Ovaro; le difficoltà restano comunque altissime. Domenica 23 via alla Grado-Gorizia, con un circuito da effettuare tre volte e sconfinamento in Slovenia in attesa della tappa regina del giorno seguente, con partenza da Sacile e ascese a Passo Fedaia (Montagna Pantani), Passo Pordoi (Cima Coppi con i suoi 2239 metri) e Passo di Giau, prima della discesa che porta al traguardo di Cortina dopo 212 km e 5700 metri di dislivello. Il giorno di riposo introdurrà le cinque tappe finali, con gli inediti traguardi all'Alpe di Mera e all'Alpe di Motta prima della cronometro finale di 29.4 km da Senago a Milano il 30 maggio.
L'uomo da battere è il colombiano Bernal («È una corsa che volevo fare da sempre, è un Giro bellissimo»), con Nibali che avrà il supporto di Mollema e Ciccone. «Sono molto contento di questo nuovo percorso - dice lo Squalo -. È tosto, ci sono tante salite molto importanti, come lo Zoncolan. Un Giro molto particolare, cè tutto il tempo per poterlo preparare al meglio». Annunciati al via anche Landa, Buchmann, Pinot e Simon Yates, oltre al talentissimo Evenepoel, annunciato tra i favoriti del Giro 2020 ma poi costretto al forfait a causa del bruttissimo incidente al Giro di Lombardia.
Bruno Tavosanis
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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