CALCIO. IL CASO
Lotta per lo stadio Gabrielli e avere garanzie maggiori riguardo

Domenica 12 Luglio 2020
CALCIO. IL CASO
Lotta per lo stadio Gabrielli e avere garanzie maggiori riguardo all'impiantistica sportiva locale. Ieri, sfidando i quasi 40 gradi e il sole cocente, si sono trovati in una quarantina, davanti al cancello d'ingresso del Gabrielli. Dirigenti, tesserati, tifosi, avevano in mano un foglio bianco, con la scritta Rovigo Calcio al Gabrielli.
Presenti il responsabile del vivaio Bruno Bernardinello, il team manager Andrea Bimbatti, la vice presidente Monica Nale, il dg Giorgio Giuliano. Assenti il patron Roberto Benasciutti, che martedì potrebbe fare il gesto clamoroso di consegnare le chiavi dello stadio al sindaco, l'altro patron Giuseppe Calabria, il legale Massimiliano Vissoli, il presidente della giovanile, Luca Reale. La manifestazione di protesta è durata una ventina di minuti e ha visto tutti quanti indossare mascherine nere con il logo del Rovigo Calcio. Non resta che attendere per capire che cosa gli uffici comunali avranno deciso in merito alla gestione del Gabrielli, che secondo il Rovigo Calcio dovrebbe essere tutto suo, visti i 185 tesserati e le 12 squadre. In caso di un clamoroso addio di Benasciutti, che ha già investito soldi ed energie, per il Rovigo potrebbe profilarsi il rischio chiusura o di approdo sul campo di Boara Polesine.
L'ALTRA CAMPANA
Nel frattempo, quattro società del capoluogo, si sono riunite in mattina per sancire un'alleanza. Duomo, Grignano, San Bortolo e Grandi Fiumi e fare sentire la lor voce sulla vicenda. «Da anni assistiamo a sceneggiate estive che il Rovigo, società che dovrebbe essere punto di riferimento per il calcio in città - scrivono in un comunicato congiunto - Per gestire una Prima categoria e una juniores regionale, si sono inventati una società, con tanto di presidente, patron, amministratore unico, e via fino a circa 40 incarichi, con un organigramma che farebbe impallidire il Real Madrid. L'unica cosa che si può chiedere è di vedere la lista dei giocatori di prima squadra e juniores e tanto per avere un dato sapere quanti di questi sono di Rovigo. Per fortuna è scaduta una convenzione mai ben chiara, le società che da decenni fanno calcio a Rovigo vorrebbero dire la loro. Abbiamo affiliazioni a Spal e Parma, scuola calcio Elite, per un totale di 400 ragazzini. Società che operano in impianti da sempre gestiti con sudore e tanto tempo dedicato. Al Gabrielli è sì necessaria una società di riferimento, ma che sia gestita da gente con un curriculum che dimostri competenza e trasparenza, che sappia dialogare con tutte le realtà del territorio per gestire il meglio che la città è in grado di offrire calcisticamente.
Il Comune convochi le società citate, le ascolti per un progetto per ripartire finalmente con il piede giusto. Per il bene della città e anche dello sport e dei suoi valori».
L'assessore allo sport Erika Alberghini, è davanti ad una vera e propria situazione bollente, molto difficile da gestire. Intanto il Granzette sornione sta sulla porta, in attesa di vedersi assegnato il campo centrale del Gabrielli, per le partite casalinghe.
Marco Scarazzatti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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