CALCIO
A otto giorni dalla trasferta di Bologna un Venezia distratto (ma che

Domenica 14 Novembre 2021
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A otto giorni dalla trasferta di Bologna un Venezia distratto (ma che lunedì lancerà i miniabbonamenti per i tifosi) cade per 2-1 nell'amichevole con il piccolo Tabor. A Sezana, ad una quindicina di chilometri da Trieste, gli arancioneroverdi inciampano in maniera inaspettata malgrado l'impossibilità di schierare tanti titolari.
Ieri infatti in Slovenia all'ora di pranzo mentre la società ha deposto una corona d'alloro al Penzo per ricordare Valeria Solesin a sei anni dal tragico attentato terroristico di Parigi hanno marcato visita i nazionali Busio, Crnigoj (stoppato da un affaticamento muscolare), Ampadu, Bjarkason e Peretz (in gol con Israele nel ko per 4-2 in Austria), nonché Ceccaroni, Forte e Romero oltre agli infortunati Svoboda, Lezzerini e Fiordilino.
Tanti forfait che hanno spinto Zanetti a riabilitare per l'occasione i da tempo depennati Bocalon, Dezi, Zigoni, Bertinato e Ala-Myllymäki: tra questi solo Dezi è stato schierato dal 1' a centrocampo con Tessmann ed Heymans, per provare ad imbeccare un attacco per due terzi spesso titolare, con Henry e Okereke più Sigurdsson.
Proprio l'islandese, reduce dallo spezzone contro la Roma, sblocca il risultato dopo 9' su calcio di rigore, 0-1 recapitato alle spalle dell'ex perugino Koprivec che però non si è rivelato affatto il preludio ad una goleada. Di sicuro dal Venezia era lecito attendersi quantomeno un successo, tenuto conto che il Tabor nella Prva Liga (la A slovena) è ottavo su dieci squadre, a +1 sull'ultimo posto avendo raccolto appena tre pareggi nelle ultime 7 gare con la vittoria che manca dal 19 settembre. Nel piccolo stadio dedicato a Rajko Stolfa (storico dirigente del calcio jugoslavo nonché calciatore della Triestina), il team di Sezana ha preso dunque sul serio il test di lusso, evidentemente ben caricato dall'allenatore Dusan Kosic campione di Slovenia nel 2020 col Celje (due anni fa, invece, a firmare la salvezza dalla panchina era stato l'ex azzurro e juventino Mauro Camoranesi). Fatto sta a metà primo tempo il risultato torna in parità, con un traversone dalla fascia destra la sinistra difensiva presidiata da Schnegg con Molinaro scalato al centro per fare coppia con Modolo spedito da Stancic di testa alle spalle di Mäenpää.
VOLTI NOTI
In avvio di ripresa il portiere finlandese viene avvicendato dal brasiliano Bertinato e, in attacco, altrettanto fa Bocalon (assente dalle amichevoli estive) con Okereke. La girandola dei cambi non fa rima con I gol che non arrivano, così bisogna accontentarsi del ritorno in pista di Vacca in mediana e del norvegese Johnsen in avanti, entrambi in infermeria dal successo sulla Fiorentina del 18 ottobre. Neanche Aramu e Kiyine bastano al Venezia per trovare almeno un guizzo, pescato al contrario dal Tabor poco prima del 90' grazie al neoentrato franco-ivoriano Keita, con Bertinato costretto a raccogliere nel sacco il pallone della sconfitta.
Negli ultimi minuti scampoli in campo pure per Zigoni (al posto di Bocalon) e per il finlandese Ala-Myllymäki, senza raddrizzare però le sorti del match.
Marco De Lazzari
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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