«Brava Simona, caparbia come me Parigi è vicina, farà ancora meglio»

Domenica 1 Agosto 2021
Simona Quadarella ha vinto la medaglia di bronzo olimpica negli 800 stile, e le uniche altre due italiane a riuscire nell'impresa sono state Novella Calligaris nei giochi di Monaco del 1972 e Alessia Filippi che vinse l'argento a Pechino 2008. Proprio per quest'ultima, la Quadarella ha speso parole al miele: «Alessia è sempre stata una dei miei idoli. La guardavo con ammirazione». Una dedica che non ha lasciato indifferente l'ex campionessa del mondo dei 1500 sl.
Alessia che sensazioni ha provato durante la gara?
«Innanzitutto grandissima felicità, Simona ha condotto la gara con grande intelligenza».
La Quadarella l'ha definita un punto di riferimento nella sua carriera.
«Lei è sempre molto dolce con me anche se non ci siamo mai conosciute personalmente. Una volta ho incontrato il papà che mi ha ringraziato per delle cose che avevo detto sulla figlia. L'anno prossimo ci sono gli Europei a Roma, chissà che non sia l'occasione per stringerci finalmente la mano. Io andrò a tifare per lei».
Ci sono delle cose in cui si rivede?
«La caparbietà. Ha fame e voglia di affermarsi e questo penso sia dovuto anche all'ambiente in cui si cresce. Anche Simona viene da un quartiere difficile e questo ti dà una motivazione in più per dimostrare a tutto il mondo che ce la puoi fare anche senza aver avuto una strada in discesa. Inoltre per chi è di Roma è sempre più difficile ottenere un risultato importante».
E perché?
«Perché questa è una città piena di tentazioni che ti distraggono portandoti via tempo. Gli impianti spesso non sono perfetti e quelli che ci sono magari non sono facilmente raggiungibili se abiti a chilometri di distanza. Ricordo quello che mi disse Stefano Battistelli dopo la medaglia di Pechino. Ovvero che potevo essere fiera di ciò che ero riuscita a fare proprio perché era cosciente di tutte le difficoltà che si devono affrontare per chi come me e Simona è cresciuta qui».
Voi due oltre alla città condividete anche la stessa passione calcistica.
«Sì, siamo entrambe romaniste e quando l'ho saputo ho sorriso pensando che ne abbiamo veramente tante di cose in comune. Ecco magari potremmo ritrovarci in una serata a tifare insieme per la Roma. A proposito di analogie se non ci fosse stato il Covid, avrebbe disputato le Olimpiadi nell'estate del 2020 e quindi si sarebbe trovata a vincere una medaglia all'età di 21 anni. Proprio come me che quando arrivai seconda a Pechino avevo da poco spento 21 candeline».
Da ipotetica sorella maggiore quale consigli si sente di darle?
«Mantenere alta la concentrazione senza rischiare di disperdere energie altrove. Deve essere cosciente che arriveranno momenti difficili, giorni in cui non avrà voglia nemmeno di tuffarsi in vasca. Capita, è normale. L'importante è saperlo e prepararsi. Soprattutto vorrei dirle di fare sempre affidamento sulle sue capacità».
Cosa può aiutarla?
«La tigna - testardaggine in romano - può darti una mano ma devi essere seguita adeguatamente e su questo lei può stare tranquilla. Ha alle spalle l'Aniene, una società straordinaria che potrà supportarla in tutto. In fondo Parigi non è così lontana e chissà che non arrivi una medaglia più pesante».
Alessandro Cristofori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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