Sono stati due i proiettili esplosi l'altra sera, poco dopo le 19, contro Gustavo Bardellino, il 42enne addetto alle vendite della concessionaria d'auto Buonerba in via Ponteritto, nel quartiere formiano di Gianola.
LE INDAGINI
Il feritore (o i feritori) non è entrato né fuggito dall'ingresso principale, perché i sensori avrebbero avvertito con un suono il passaggio di un'auto o di una persona. Probabilmente si è dileguato nella campagna retrostante, da dove era forse arrivato. I carabinieri stanno visionando le telecamere della concessionaria e quelle di abitazioni vicine. Le indagini condotte dal Nucleo Investigativo del comando provinciale dei carabinieri e dalla Compagnia di Formia, sono passate ieri sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Si cerca di individuare il movente. «Escludo la pista legata ad una organizzazione camorristica. Io non faccio parte di nessuna organizzazione, sono qui per lavorare. Ho commesso anche diversi errori, ma ho fatto una scelta di campo. Vivo da tre anni con la mia compagna. Sto lavorando qui, non ho altre attività oltre questa». Tra le ipotesi anche quella passionale. Una vendetta per motivi di gelosia? O per interessi professionali e privati? Gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi. E la presenza della Dda nelle indagini corrobora anche l'ipotesi della pista camorristica. Quegli spari non erano un semplice avvertimento. Miravano ad uccidere.
LA POLITICA
L'attentato a Bardellino ripropone un clima inquietante in città. Il deputato Raffaele Trano ha inviato una nota al Procuratore Capo della Repubblica di Roma e al prefetto di Latina sollecitando un'attenzione più intensa sull territorio e ribadendo la richiesta di una sede della DIA a Formia o quantomeno di un reparto della squadra mobile. Fra l'altro il deputato rivela che già a dicembre 2020 c'era stata una sparatoria mai venuta alla luce e relariva ai Bardellino. «È un grave episodio quello accaduto a Formia, che colpisce un'intera comunità - commenta il sindaco Gianluca Taddeo Ci auguriamo che presto venga fatta luce sulla vicenda e che venga rafforzato il presidio di vigilanza sull'intero territorio».
Sandro Gionti
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