Vietato l'accesso al Cinergia Si profilano tempi lunghi

Martedì 12 Dicembre 2017
Vietato l'accesso al Cinergia Si profilano tempi lunghi
L'INCENDIO
ROVIGO Il cinema Cinergia interdetto e il negozio New Look sotto sequestro.
Il pm incaricato di seguire la vicenda, Fabrizio Suriano, ha fatto scattare i sigilli attorno all'area in cui sorge lo stabile che nella notte tra venerdì 8 e sabato 9, è stato divorato dalle fiamme.
L'incendio è divampato al piano terra, dove si trovava il negozio di proprietà di un 28enne cinese, rendendo la vita difficile alle squadre dei vigili del fuoco accorse anche da fuori città.
MULTISALA
A pagarne le conseguenze è stato soprattutto il multisala al piano superiore, inondato del denso fumo nero proveniente dal New Look. A questo punto, con le indagini in pieno svolgimento, è difficile capire quando il Cinergia potrà tornare all'opera e soprattutto comprendere l'entità dei danni finchè non saranno svolti degli studi specifici.
TITOLARI
Tiziano Solmi, uno dei due soci del multisala, è sconvolto dalla vicenda, ma determinato a ricominciare «con la passione che in questi anni ci ha contraddistinti. Abbiamo partecipato al sopralluogo di questa mattina (ieri per chi legge, ndr) e le uniche cose certe e sicure che sappiamo, sono quelle che ci hanno detto le autorità: sequestro del negozio al piano terra e interdizione dell'area del cinema - racconta Solmi - abbiamo solo potuto chiudere dall'esterno le porte del cinema, che erano rimaste aperte dall'incendio, che abbiamo voluto chiudere per impedire che entrasse qualcuno a fare danni o farsi male. Non siamo potuti entrare nemmeno accompagnati, oltre a chiudere le porte, di più non ci è stato concesso».
PERICOLO
Pare che per quanto riguarda il Cinergia, due travi dei muri portanti siano completamente compromesse. Per questo motivo è stato dichiarato inagibile l'intero stabile, oltre a permettere il corretto svolgimento delle indagini. Il sequestro del negozio, infatti, ha lo scopo di mantenere integro lo scenario e non come misura sanzionatoria.
FUTURO
«Siamo provati fisicamente e moralmente - prosegue Solmi - ma determinati a riaccendere quanto prima il proiettore. Quello che attualmente abbiamo a cuore sono le 20 famiglie di chi lavora con noi e che nessuno si sia fatto male realmente. Quanto ci vorrà? Non posso calcolare alcun costo o tempo di riapertura finché non ne so di più, potrei fare delle congettur,e ma non serve. Spero solo che i tempi siano brevi».
Alberto Lucchin
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