VIABILITÀ
ROVIGO Sono due le soluzioni al vaglio dell'Anas per la definitiva

Martedì 15 Ottobre 2019
VIABILITÀ
ROVIGO Sono due le soluzioni al vaglio dell'Anas per la definitiva sistemazione del ponte sull'Adige: o se ne realizza uno completamente nuovo, oppure si sistema quello attuale. Due operazioni molto diverse tra di loro, sia come tempistiche d'esecuzione che come costo, ma solo una di queste sarà quella che presumibilmente in primavera sarà realizzata dall'Azienda nazionale stradale, per risolvere le criticità di uno dei principali collegamenti della Statale 16 sopra il fiume.
INTERVENTI NECESSARI
È da anni che si inseguono le voci sulla necessità di mettere mano al vecchio ponte sull'Adige tra le province di Rovigo e Padova. La struttura è sollecitata dal quasi ininterrotto passaggio di mezzi durante tutta la giornata e in passato i sindaci di Boara Pisani e Rovigo avevano chiesto all'Anas di intervenire per sistemarlo definitivamente. Sono molti i rodigini che utilizzano quel passaggio per raggiungere il vicino casello autostradale, oppure per raggiungere il capoluogo polesano per chi proviene da Padova. Il problema è che per via della sua importanza viaria, si è continuamente posticipato qualsiasi tipo di intervento che durasse più dello spazio di qualche ora e spesso svolti si sono svolti di notte.
L'ispezione che è stata eseguita a inizio giugno è solo l'ultima delle numerose finora portate avanti dall'Anas, che da mesi sta effettuando una campagna di indagini sull'impalcato del ponte. Queste analisi accompagnano gli studi preliminari, in corso di svolgimento, necessari al fine di definire al meglio le varie ipotesi progettuali alla base dei futuri interventi di riqualificazione del ponte, da valutare, vista l'importanza strategica dell'opera, anche di concerto con le amministrazioni locali. Per questo motivo il neo sindaco Edoardo Gaffeo, appreso della necessità di mettere mano al ponte, sta attendendo sviluppi dall'Anas per affrontare il problema della viabilità, che però non ha ancora specificato cosa accadrà nei prossimi sei mesi.
LE IPOTESI
Le soluzioni all'orizzonte le ha spiegate proprio il primo cittadino rodigino: «Ci sono quattro o cinque possibili scenari alternativi, che vanno da uno minimale che prevede la sistemazione dell'esistente fino a uno di massima che prevede la costruzione di un nuovo ponte più largo e nel momento in cui venisse completato, l'attuale infrastruttura verrebbe segata, portato via e sostituita da quella nuova. È evidente che in quest'ultimo caso le cifre in ballo sono notevolmente superiori, però il tempo di chiusura del tratto sarebbe di una quindicina di giorni. Mentre se fai un intervento di manutenzione su quello attuale, spendi molto meno, ma devi attivare canali di circolazione stradale alternativi con Autostrade per l'Italia, come a Occhiobello nel 2018. Non stiamo parlando di una cosa che avverrà nell'immediato, ma di una serie di progettualità che Anas e Regione sanno che devono essere portate avanti».
Dovesse concretizzarsi il progetto che vede la realizzazione di un ponte completamente nuovo, bisognerebbe di conseguenza mettere mano alle strade che questo collegherà. «Se dovesse essere più largo di quello attuale, dovrebbe essere allargata la carreggiata su entrambe le sponde del fiume e qualora si ragionasse in questi termini, si potrebbe fare la rotatoria», ha precisato Gaffeo, facendo riferimento al progetto che giace nei cassetti dei Lavori pubblici di Palazzo Nodari da anni, che andrebbe a sostituire l'incrocio pericoloso che insiste subito prima del ponte in direzione Padova, dove il traffico è intenso e a rischio continuo di incidenti. Un'opera sulla quale l'ex assessore Gianni Saccardin, membro della precedente giunta di centrodestra guidata da Massimo Bergamin, ha detto di avere speso tempo e fatica, raccontando di avere avuto oltre una decina di incontri con l'Anas per ottenere le risorse necessarie a realizzarla, ma che in tre anni e otto mesi non hanno portato ad alcunché, seppure dica che i soldi sarebbero saltati fuori dal cantiere per il passante nord, e che ora chiede all'amministrazione Gaffeo di portarla avanti. Il sindaco è chiaro: «È possibile fare una rotatoria prima dell'intervento sul ponte?». La risposta è negativa.
Alberto Lucchin
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