Viabilità, guerra sul senso unico

Lunedì 15 Febbraio 2021
Viabilità, guerra sul senso unico
ADRIA
«Il centro storico non è dei commercianti così come le strade non sono degli automobilisti. Chi amministra ha il diritto e il dovere di trovare soluzioni per salvaguardare le esigenze di tutti, anche di quelli che non hanno megafoni». Al direttivo del movimento Ibc non sono piaciute affatto le oltre 100 firme raccolte contro il prolungamento del senso unico di riviera Matteotti. «La discussione sul traffico cittadino, sempre positiva quando è civile - specifica il portavoce Leonardo Bonato - può portare però a malintesi e fraintendimenti se si fa strada un'idea proprietaria della città». Il bersaglio è l'ex sindaco Massimo Barbujani.
«Chi oggi cavalca la protesta- prosegue Bonato - per un senso unico di qualche decina di metri, avrebbe il coraggio di ripristinare la viabilità veicolare in corso Vittorio Emanuele sud? Evidentemente no, visto che non l'ha fatto nei nove anni in cui ha amministrato, pur essendo stato a suo tempo alla guida dei contestatori di quella scelta che ha portato più benefici che disagi. E che dire di via Carducci? Da sindaco aveva preso atto di come l'istituzione del senso unico sull'intera via fosse necessaria, indipendentemente dall'opinione dei titolari delle attività presenti».
SPERIMENTAZIONE
Per Ibc le scelte sul traffico e sulla viabilità, incidendo sulle abitudini dei cittadini, vanno sperimentate e necessitano di tempo per essere metabolizzate. «È altrettanto vero - conclude Bonato -che se ci si adagia sul si è sempre fatto così non riusciremo mai ad adeguare la città alle esigenze di una vivibilità che non può prescindere, solo per fare un esempio, dalle dimensioni stesse dei veicoli che oggi circolano rispetto a 30 anni fa».
Dai banchi della minoranza Lamberto Cavallari, capogruppo della lista Cavallari 2.0, si dice senza parole. «Affermare che il centro non è dei commercianti e le strade non sono degli automobilisti è di una tale ovvietà che si potrebbe arrivare a dire che Adria non è degli adriesi. «Quindi cosa si propone? Di sentire i cittadini dei paesi vicini? Non era doveroso provare almeno ad ascoltare i commercianti prima di attaccarli?».
Un dato è assodato per Cavallari. «Parlano continuamente di ascolto e condivisione ma se qualcuno osa sollevare una critica sparano ad alzo zero. Che significa affermare che la discussione è positiva quando è civile? È incivile una raccolta firme, consegnata ai consiglieri di minoranza? O è civile solo se si coinvolge la maggioranza?».
Il rischio per Cavallari che con questi atteggiamenti si mettano adriesi contro adriesi: «Al contrario - specifica - con queste premesse l'incontro con i portavoce della raccolta firme rischia di diventare un momento di informazione da parte dell'amministrazione di una decisione già adottata. Appare sempre più chiaro che quando non si segue il civico pensiero si è automaticamente in errore per questa amministrazione».
I paragoni con altri sensi unici non piacciono a Cavallari: «Più logico provare a ragionare in modo compiuto su un progetto complessivo di città che non passi da tentativi pressapochistici vedi piazza Cavour. Qual è il progetto complessivo della viabilità o al solito si progredisce senza un'idea complessiva?».
Guido Fraccon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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