VESCOVO-PELLEGRINO
LENDINARA «Guarito dal Covid-19, vengo a incontrare Maria

Sabato 16 Gennaio 2021
VESCOVO-PELLEGRINO
LENDINARA «Guarito dal Covid-19, vengo a incontrare Maria per ringraziare e affidarle il Polesine sofferente». È stato un racconto molto personale della malattia quello che il vescovo Pierantonio Pavanello ha confidato ai fedeli celebrando una messa nel santuario della Beata Vergine del Pilastrello, primo impegno pubblico dopo la guarigione dal coronavirus.
Nell'omelia, il pastore della Diocesi di Adria-Rovigo ha spiegato come sia sorta spontanea l'idea di recarsi come pellegrino al cospetto della Madonna nera a ringraziare «per tutti i doni ricevuti nel tempo della malattia: la guarigione in primo luogo, ma non solo». Un gesto che il vescovo, originario del vicentino, aveva fatto anche una decina di anni fa nel santuario di Monte Berico dopo un intervento chirurgico delicato. «Ora, divenuto polesano d'adozione, sono qui ai piedi della Beata Vergine del Pilastrello per ringraziare e lodare con lei il Signore e invocare guarigione e salvezza per i tanti ammalati di questa terribile epidemia», ha detto, spiegando poi ai fedeli il ruolo di Maria come aiuto per affrontare l'esperienza della sofferenza.
POLMONITE VIRALE
Pavanello ha voluto condividere alcuni dettagli della malattia che per fortuna l'ha colpito in forma non grave, anche se, ha precisato, avrebbe potuto diventarlo se chi lo ha curato non avesse individuato per tempo una pericolosa polmonite virale e prescritto un'efficace terapia. «Ho vissuto per un mese da solo nella mia residenza nel palazzo vescovile, vedendo solo di tanto in tanto un'infermiera che veniva a visitarmi. Anche se non ho avuto grandi dolori, ho dovuto affrontare qualche disturbo fisico fastidioso ha raccontato - Eppure questo mese di malattia è stato un tempo di grazia, in cui il Signore mi ha dato molte consolazioni: penso alla partecipazione carica di affetto di tante persone che si sono fatte presenti attraverso i molti mezzi che oggi abbiamo a disposizione, a chi si è adoperato per farmi la spesa e per portarmi qualcosa di già preparato per il pranzo, ai momenti di preghiera particolarmente intensi e alle risonanze nuove e speciali che i salmi e la parola di Dio suscitavano nel mio cuore». Ha poi sottolineato l' aspetto religioso e spirituale di cui tener conto, anche come aiuto per poter uscire migliori dalla pandemia. Il virus ha costretto ciascuno a fare i conti con la propria vulnerabilità e l'umanità ha scoperto che quelli che riteneva punti di forza, come la globalizzazione e la possibilità di modificare l'ambiente naturale, sono in realtà fattori di debolezza. «Siamo esseri finiti, fragili, però c'è un Padre che non ci toglie il limite della nostra condizione, ma ci insegna a vivere dentro questo limite e a trasformarlo nel punto di partenza per vivere nella carità e nella giustizia, facendo dell'umanità una sola famiglia ha concluso - Per vincere il Covid abbiamo bisogno anche di Dio, non il Dio onnipotente dei filosofi, ma quello di Gesù Cristo, il padre misericordioso. Dalla fede ci vengono il coraggio e la fiducia necessaria per capire che proprio nei momenti difficili si aprono nuove vie capaci di ricongiungere uomo e natura, uomo e uomo, uomo e Dio».
Il vescovo ha quindi rinnovato l'atto di affidamento alla Madonna nera per il Polesine, già compiuto il 6 marzo scorso sempre nel santuario del Pilastrello, chiedendo salvezza dal flagello dell'epidemia, guarigione per gli ammalati, forza per coloro che li curano e saggezza per i responsabili della cosa pubblica.
Ilaria Bellucco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci