Vaccinata quasi metà degli ultrasettantenni

Mercoledì 14 Aprile 2021
LA LOTTA AL VIRUS
ROVIGO In attesa dell'arrivo delle nuove dosi, le scorte sono ormai agli sgoccioli, con tutto l'utilizzabile che è stato utilizzato. E se oggi è in arrivo la fornitura da 7.020 dosi di Pfizer, che permetterà alla campagna vaccinale di andare avanti, anche se ancora a ritmi decisamente più blandi rispetto alle potenzialità dei nove centri, come testimonia il fatto che anche ieri le somministrazioni totali, come già lunedì, sono state poco più di 700, nei grandi frigoriferi, che sono tarati per contenere migliaia e migliaia di dosi ne rimangono giusto qualche decina in più rispetto alle riserve di emergenza, per garantire le seconde dosi nel medio periodo. Riserve più consistenti sono state conservate per quanto riguarda il vaccino Moderna, visto che in questo momento è la fornitura più aleatoria e l'impegno è, ovviamente, di garantire le seconde somministrazioni nei tempi previsti.
I NUMERI
Nonostante il rallentamento provocato da fattori esterni, ovvero proprio l'inattendibilità delle forniture che dovevano arrivare dalle aziende produttrici, la campagna vaccinale in Polesine vanta numeri di tutto rilievo. In particolare il dato che attesta come lunedì il 91% degli ultraottantenni risultasse essere stato vaccinato, un numero che va oltre la media delle rinunce volontarie che generalmente è sembrato attestarsi attorno ad un 12-15%. L'intento dell'Ulss Polesana, che sta continuando a contattare telefonicamente gli over-80 che non si sono ancora presentati alla vaccinazione, per capirne i motivi, è di innalzare ulteriormente questa percentuale già elevata ed avvicinarsi ancora di più al 100%. Non solo, ma il fatto che la vaccinazione degli ultraottantenni sia stata avviata con decisione già dal 14 febbraio, fa sì che la quota di quanti hanno già ricevuto la seconda dose, a lunedì, fosse già arrivata quasi al 45%.
OVER-70
Anche la vaccinazione degli ultrasettantenni, pur partita in salita proprio per le difficoltà di approvvigionamento di vaccini a livello nazionale, vede comunque raggiunto con una dose già quasi il 40% dei circa 25mila polesani in questa fascia di età, compresi anche i residenti di Boara Pisani, che rientrano sempre sotto l'ala dell'Ulss Polesana. Secondo il report di Azienda zero aggiornato a lunedì, gli over 70ancora da vaccinare sono il 61%, ma considerando le prenotazioni già raccolte sul portale online fino al 28 aprile il numero dovrebbe crescere giorno per giorno. Anche se, tocca ripeterlo, la velocità dipende dalla disponibilità dei vaccini che, si spera, dovrebbero in tempi breve tornare ad arrivare anche in Polesine. Alle difficoltà, fra l'altro si aggiungono difficoltà, perché anche la prima fornitura di dosi del vaccino Johnson&Johnson potrebbe subire ulteriori ritardi. A livello complessivo, a lunedì le somministrazioni totali hanno toccato quota 70.234, con 49.514 prime dosi e 20.720 seconde dosi. Considerando che gli under 16 sono, almeno per il momento, esclusi dalle vaccinazioni, la platea da raggiungere è di 206.876 persone. Questo significa che già oltre il 10% dei vaccinabili ha già completato il percorso di immunizzazione ricevendo la doppia dose. Fra questi, quasi 9mila persone ultraottantenni, un migliaio nella fascia 70-79, il 4% del totale, 2.335 in quella 60-69, il 6,8%, 3.223 in quella 50-59, l'8,2%, 2298 in quella 40-49, il 6,5%, così come il 6,5% anche nelle fasce 30-39 e 20-29, rispettivamente con 1.595 e 1.310 persone che hanno ricevuto la doppia dose. Per quanto riguarda la prima inoculazione, invece, sono già stati raggiunti 9.143 ultraottantenni, 8.772 settantenni, 3.056 sessantenni, 3.456 cinquantenni, 2.189 quarantenni, 1.274 trentenni e 1.310 ventenni. Fra i vaccinati polesani ci sono anche 67 ragazzi fra 16 e 19 anni. Perché le vaccinazioni anche a persone così giovani? Innanzitutto perché fra le categorie prioritarie rientrano i soggetti estremamente vulnerabili, ovvero con specifiche patologie individuate dal piano vaccinale nazionale e regionale, che purtroppo non hanno limiti di età. Poi, fra i vaccinati prioritari oltre a tutto il personale sanitario, di ogni età, compresi gli operatori delle case di riposo, ci sono stati anche quanti svolgono servizi classificati come essenziali. Fatto sta che, se i vaccini arrivassero, in Polesine, dove già la scorsa settimana erano state raggiunte vette di somministrazioni quotidiane oltre le duemila, basterebbero giusto un paio di mesi per arrivare a raggiungere quasi tutta la popolazione intenzionata a vaccinarsi.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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