IL CONVEGNO
ROVIGO Il futuro del trasporto pubblico locale in Veneto alla luce della frammentazione del quadro regionale che si è prodotto dopo che alcune province sono riuscite a mettere a gara il servizio, a differenza di quella di Rovigo che non solo ha avuto problemi di risorse, di collaborazione fra Comune e Provincia e di tempi, ma ha anche perso il treno del bacino congiunto con Padova, andata per la propria strada con tutto quello che ne consegue in termini di continuità dei servizi. Questo il tema di cui si discuterà oggi proprio a Rovigo, nell'attivo regionale promosso al Censer, a partire dalle 9, da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, che hanno deciso di lanciare una piattaforma rivolta alla Regione e agli enti di governo del settore (Province e Comuni), «affinché il trasporto pubblico locale del Veneto mantenga una propria solidità, a partire dai necessari investimenti, e siano garantiti diritti e tutele ai lavoratori». «La scelta di Rovigo come sede da cui lanciare la vertenza sindacale si sottolinea nell'annuncio dell'appuntamento diramato dalle organizzazioni sindacali - non è casuale, ma vuole sottolineare la particolare problematicità del Polesine, a partire dalla vicenda Busitalia».
L'attivo regionale di quadri e delegati sindacali, spiegano, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, sarà l'occasione per un confronto con l'assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti, e con i rappresentanti delle aziende di trasporto Luca Scalabrin di Confservizi Veneto e Stefano Rossi di Agens. Tra gli interventi al dibattito, coordinato da Daniele Zennaro di Uiltrasporti Veneto, sono previsti quelli di Eliseo Grasso, della Fit Cisl nazionale, e di Michele De Rose, della Filt Cgil nazionale. «Privo di una visione di insieme, senza garanzie certe di ammodernamento e di sviluppo, sofferente per un prolungato taglio di risorse sottolineano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - il trasporto pubblico locale del Veneto è ad un punto cruciale».
F.Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA ROVIGO Il futuro del trasporto pubblico locale in Veneto alla luce della frammentazione del quadro regionale che si è prodotto dopo che alcune province sono riuscite a mettere a gara il servizio, a differenza di quella di Rovigo che non solo ha avuto problemi di risorse, di collaborazione fra Comune e Provincia e di tempi, ma ha anche perso il treno del bacino congiunto con Padova, andata per la propria strada con tutto quello che ne consegue in termini di continuità dei servizi. Questo il tema di cui si discuterà oggi proprio a Rovigo, nell'attivo regionale promosso al Censer, a partire dalle 9, da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, che hanno deciso di lanciare una piattaforma rivolta alla Regione e agli enti di governo del settore (Province e Comuni), «affinché il trasporto pubblico locale del Veneto mantenga una propria solidità, a partire dai necessari investimenti, e siano garantiti diritti e tutele ai lavoratori». «La scelta di Rovigo come sede da cui lanciare la vertenza sindacale si sottolinea nell'annuncio dell'appuntamento diramato dalle organizzazioni sindacali - non è casuale, ma vuole sottolineare la particolare problematicità del Polesine, a partire dalla vicenda Busitalia».
L'attivo regionale di quadri e delegati sindacali, spiegano, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, sarà l'occasione per un confronto con l'assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti, e con i rappresentanti delle aziende di trasporto Luca Scalabrin di Confservizi Veneto e Stefano Rossi di Agens. Tra gli interventi al dibattito, coordinato da Daniele Zennaro di Uiltrasporti Veneto, sono previsti quelli di Eliseo Grasso, della Fit Cisl nazionale, e di Michele De Rose, della Filt Cgil nazionale. «Privo di una visione di insieme, senza garanzie certe di ammodernamento e di sviluppo, sofferente per un prolungato taglio di risorse sottolineano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - il trasporto pubblico locale del Veneto è ad un punto cruciale».
F.Cam.
