Un pellegrinaggio a piedi lungo le antiche vie degli orti

Domenica 26 Maggio 2019
Un pellegrinaggio a piedi lungo le antiche vie degli orti
TRA ARTE E NATURA
ROVIGO Punta a fare rete tra natura, cibo, arte e storia per emozionarsi con il territorio l'iniziativa che domenica 2 giugno farà scoprire terre, lavoro e tesori di cucina e arte tra Lusia e Rovigo: la camminata tra Le vie degli orti sarà a partecipazione gratuita e partirà da Lusia alle 8.30 con una guida turistica per far conoscere i luoghi e le radici storiche che legano la comunità locale e il Tempio della Rotonda di Rovigo.
PERCORSO NATURALISTICO
Il punto di ritrovo sarà la pista di pattinaggio al Triangolo verde, e da lì il percorso naturalistico di circa 7 chilometri si snoderà tra l'unica Torre del castello estense sopravvissuta, per raggiungere poi il Parco delle Rimembranze, l'argine dell'Adige, gli orti e i terreni che sono la roccaforte dell'insalata di Lusia Igp. Ci sarà anche un punto di ristoro all'azienda agricola Insalata Plus. Alle 12.30 sarà possibile per i partecipanti gustare le prelibatezze locali in due luoghi convenzionati per l'occasione: l'orto didattico Il Profumo della freschezza, che proporrà un pranzo vegano, oppure il ristorante Retrogusto, con la tipica cucina veneta. Entrambi i menù saranno a 20 euro. Nel pomeriggio l'itinerario proseguirà a Rovigo per una visita guidata, alle 16, al Tempio della Rotonda. Per informazioni e adesioni, tel. 347.5133289, email prolocoluisa@gmail.com.
L'iniziativa è stata presentata ieri proprio alla Rotonda, e l'incontro di promozione ha riunito la presidente della Pro Loco di Lusia Marilena Marchetto, la direttrice del Gal Adige Claudia Rizzi, il direttore del Mercato ortofrutticolo di Lusia Rossano Fontan, che ha partecipato anche per il Consorzio di tutela dell'insalata di Lusia Igp, e per il Sindacato della Rotonda sono intervenuti il presidente Zanforlin e Lorenzo De Stefani. La relazione del Tempio con Le vie degli orti, hanno spiegato, nasce dai documenti storici che mostrano quanto la comunità di Lusia avesse contribuito economicamente alla costruzione della Rotonda. E il legame scorre anche lungo l'Adige: il fiume, con le alluvioni periodiche, ha reso ricchi di limo e sabbia, e quindi unici per le colture, i terreni di Lusia, dove la Rotta Sabbadina era utilizzata come apertura tecnica degli argini; e proprio a seguito di una rotta dell'Adige, nel 1882, la struttura a pianta ottagonale della Rotonda servì come deposito di granaglie e rifugio degli alluvionati. «Stiamo pensando - ha spiegato Zanforlin - a un cammino dei santuari mariani in Polesine».
N.Ast.
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