Ucciso dal virus il padre adottivo dell'ex vicesindaco

Mercoledì 2 Dicembre 2020
Ucciso dal virus il padre adottivo dell'ex vicesindaco
EX FERROVIERE
OCCHIOBELLO L'intera comunità occhiobellese piange la scomparsa di Gustavo Fiocchi, 86 anni, ex ferroviere e volontario, portato via pochi giorni fa dal Covid-19. Molto apprezzato in paese per le sue doti in cucina, in particolare alla griglia, dietro la quale è stato per tantissimi anni durante la sagra del paese e la Festa dell'Unità. Quarant'anni di servizio come ferroviere nella vicina Ferrara, Fiocchi era amante anche di caccia a pesca. Insomma, un uomo d'altri tempi, benvoluto da tutti a Occhiobello, che sentirà certamente la sua mancanza.
IL RICORDO
A ricordarlo, commosso, è Davide Diegoli, ex vicesindaco e consigliere comunale di Occhiobello, ora volontario nel gruppo locale della Protezione Civile, che ha trovato in Fiocchi un vero e proprio padre adottivo: «È dura accettare che sia finita così per il contagio da Covid in ospedale, luogo in cui le persone dovrebbero guarire, non ammalarsi - scrive Diegoli sul proprio profilo Facebook - Non mi hai dato la vita, ma mi hai accolto nella tua famiglia e cresciuto senza distinzioni o differenze, facendomi sentire come un figlio naturale».
L'ADDIO
I funerali di Fiocchi sono stati celebrati nella mattinata di lunedì in forma privata, in modo da evitare ogni sorta di assembramento, visto che sarebbe stata tantissima la gente che avrebbe voluto essere presente all'ultimo saluto a un uomo così generoso ed amato in paese. «Una delle centinaia di cose che mi hai insegnato e che abbiamo fatto assieme, divertendoci, è stata proprio l'arte di cucinare alla griglia - continua Diegoli - Mi hai sostenuto nelle mie scelte, nelle mie opportunità di vita, anche quelle più particolari come la politica, e mi hai aiutato quando ho combinato guai». Un ricordo commosso, dal profondo del cuore, parole toccanti che dimostrano quanto Fiocchi sia stato importante nella vita dell'ex vicesindaco: «Sicuramente io non sono riuscito a ricambiare totalmente questo amore paterno e non sono stato un figlio eccellente, ma ci ho provato con tutto il cuore a renderti orgoglioso. Non riuscirò mai a ringraziarti abbastanza e questo crudele destino a cui mi sono trovato impreparato mi impedirà di farlo ogni sera quando passavo per casa, ma di sicuro la mia riconoscenza rimarrà stampata nel cuore per sempre. Cercherò di essere sempre in gamba come dicevi tu. Un grande abbraccio che non sono riuscito a darti. Ciao Vecchio».
Jacopo Cavallini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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