Uccisa dal marito, la città si interroga

Lunedì 21 Ottobre 2019
ADRIA
Adria si interroga sulla morte di Giulia Lazzari, la 23enne, madre di una bambina di quattro anni, dopo nove giorni di agonia, strangolata, secondo il capo d'accusa, dal marito, il 28enne Roberto Lo Coco, nella loro abitazione di via Chieppara. Parole durissime ha pronunciato il padre di Giulia, Devis Lazzari, che assieme alla moglie Moira, la zia ed altri familiari preso parte sabato sera alla fiaccolata in ricordo della figlia e di tutte le donne vittime di violenze di genere. E anche la politica si interroga su questa triste vicenda. Lo farà stasera alle 20.45 durante un consiglio comunale aperto dove si affronterà il tema della violenza di genere. A far riflettere saranno la presidente della commissione provinciale pari opportunità Antonella Bertoli, l'assessore alle pari opportunità di Rovigo Erika Alberghini, Maria Grazia Avezzù, presidente del comitato di pilotaggio del Centro antiviolenza del Polesine, Roberta Cusin presidente del comitato Pari Opportunità dell'Ordine degli avvocati .
CONSIGLIO COMUNALE
«Un femminicidio ad Adria - afferma l'ex assessore alle politiche sociali Patrizia Osti - è un pugno allo stomaco. Le situazioni critiche, purtroppo, ci sono anche nel nostro territorio, il più delle volte nascoste dietro fasulle apparenze. Per questo avverto la necessità di sapere e di comprendere come donna, madre e cittadina come sta funzionando lo sportello del Centro Antiviolenza, un importante servizio realizzato ad Adria con la giunta dell'ex sindaco Massimo Barbujani, sempre molto sensibile verso le problematiche legate al fenomeno della violenza, convinta della reale necessità di questo servizio sul nostro territorio».
A Osti non interessa conoscere orari o altri tecnicismi: «Sarebbe importante conoscere quanti sono gli accessi, se sono aumentati rispetto a prima, che tipo di interventi vengono effettuati ovviamente nel pieno rispetto della privacy. Rivolgendomi all'amministrazione comunale chiedo se sono previsti incontri con le Forze dell' Ordine, con gli operatori del Pronto Soccorso o con la Consulta del Volontariato».
SPORTELLO ANTIVIOLENZA
La situazione dovrebbe essere monitorata per comprendere la portata di questi problemi e verificare se nel bilancio comunale sono previste sempre maggiori risorse a sostegno e a continuità dello sportello e del Centro Antiviolenza.
«Qui - prosegue l'ex assessore - non parliamo di chiudere o rattoppare le buche nelle strade, ma di esseri umani che potrebbero vivere situazioni molto spiacevoli ed essere in pericolo, anche di morte. Tutto il consiglio comunale deve essere coeso e decidere all'unanimità che le risorse da destinare siano aumentate e regolarmente previste ogni anno. Avendo avuto esperienza diretta in qualità di assessore al sociale, so quanto impegno sia necessario per rispondere ai bisogni della gente. È importante attivarsi in manifestazioni e iniziative al fine di sensibilizzare la cittadinanza di fronte al fenomeno dilagante della violenza».
PERICOLO REALE
La sensibilizzazione è solo una parte di quanto serve. «Ora è morta Giulia, una nostra concittadina, una di noi. Dobbiamo tutti avere la consapevolezza di quale sia la reale situazione nel nostro territorio. La conoscenza è la chiave di lettura per porre in campo azioni di prevenzione. Oggi però posso solo cercare di fare un gesto di solidarietà. In qualità di presidente del Cada, in accordo con il direttivo, sarà disposto un contributo per supportare la famiglia di Giulia nelle spese del funerale, giorno in cui tutte le attività pomeridiane del centro saranno sospese».
Guido Fraccon
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