Ubertone: «La città avrà uffici giudiziari funzionali»

Venerdì 14 Maggio 2021
I COMMENTI
ROVIGO «Come avvocati siamo molto soddisfatti della soluzione che è stata trovata, in grado di bilanciare tutte le esigenze e di permettere a Rovigo di avere uffici giudiziari moderni, funzionali, senza barriere architettoniche e con impianti nuovi ed efficienti, in centro storico, facilmente raggiungibili anche da chi arrivi da fuori città».
Il presidente dell'Ordine degli avvocati di Rovigo, Enrico Ubertone, che nella Conferenza permanente per il funzionamento degli uffici giudiziari ha convintamente votato insieme al presidente del Tribunale Angelo Risi e al procuratore capo Carmelo Ruberto per la soluzione che prevede la doppia sede, con quella centrale, il Palazzo di Giustizia vero e propri, unificando sezione penale e civile, procura e polizia giudiziaria, da realizzare nell'area dell'ex questura, ma senza andare in deroga ai vincoli urbanistici, quindi mantenendo una superficie attorno ai 5.500 metri quadrati, e una seconda nell'attuale Tribunale di via Verdi, che verrà ristrutturato per ospitare gli uffici del Giudice di pace, gli Uffici notifiche esecuzioni e protesti e gli archivi, mentre l'aula Ambrosoli diventerà un auditorium. In sostanza, una sorta di via mediana fra le ipotesi A e la B della perizia dei tecnici ministeriali.
RIPIEGO OTTIMALE
«Come Ordine - spiega Ubertone - venute meno le soluzioni migliori come ex carcere ed ex caserma Silvestri, già nel 2019 avevamo commissionato uno studio di fattibilità sui siti disponibili in città allo Studio Pipinato e l'assemblea aveva poi mostrato la propria preferenza proprio per la sede dell'ex questura, seppur fosse stato ipotizzato anche l'utilizzo dell'ex caserma dei vigili del fuoco ed eventualmente dell'ex liceo Celio, ma la prima è stata inserita dal Comune in un bando per altre finalità e sul secondo sono stati realizzati progetti diversi».
In realtà sull'ex caserma dei vigili del fuoco di progetti fatti e finiti non ce ne sono, c'è solo una partecipazione a un bando nazionale, con possibilità di ottenere cofinanziamenti abbastanza ridotti, ma nulla di vincolante né di immutabile. Piuttosto, ci sono obiettivi differenti dell'amministrazione Gaffeo.
Ubertone, tenendosi lontano da valutazioni di tipo politico e amministrativo, si limita a ricordare come «dopo il mio intervento in consiglio comunale, quando avevo prospettato l'ipotesi di un'unica sede nell'ex questura, adeguando di conseguenza i volumi, ci sono state reazioni forti non solo politiche, ma anche di parte della città, spaventata dall'idea che si potesse costruire una cubatura così importante in quella zona, fra il Duomo e le Torri. Per evitare di seguire una strada che sarebbe stata osteggiata da molti, abbiamo optato per la soluzione su due sedi, che comunque accontenta tutti e permette anche di recuperare un vuoto urbano nel cuore della città, restituendo nuovi spazi e scongiurando ipotesi di costruzioni ex novo fuori città. La strada di accesso da via del Sacro cuore verrà allargata. Proprio lì, sull'altro lato della strada c'è il parcheggio del centro commerciale le Torri, mentre il multipiano è a circa 200 metri, raggiungibili direttamente dalla circonvallazione, senza passare dal centro. Nella sede di via Verdi ci saranno spazi maggiori per il Giudice di pace e anche noi come Ordine avremo finalmente a disposizione spazi adeguati».
NESSUNO SPEZZATINO
Per gli avvocati, ribadisce Ubertone «questa è un'ottima soluzione. È sbagliato, fra l'altro, parlare in questo caso di spezzatino, perché rimarrebbero separati nella sede di via Verdi uffici che storicamente sono sempre stati staccati. E che lo sono anche in molte altre realtà, perché è abbastanza frequente che il Giudice di pace non sia nella stessa sede, per esempio è così a Verona e a Venezia. Importante e imprescindibile è che sezione penale e civile, procura e polizia giudiziaria stiano nello stesso edificio».
Ovviamente, al momento non c'è alcun progetto e come verranno utilizzati gli spazi, compresi i cortili interni, sarà valutato in seguito. Di certo c'è che il blocco storico dell'ex questura, la parte all'ingresso su via Donatoni, dovrà essere salvaguardato e ristrutturato, perché vincolato. Il resto, invece, sarà abbattuto e riedificato. Una tela bianca sulla quale è possibile immaginare di tutto.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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