Trovati undicimila euro nascosti a casa dell'usuraio

Mercoledì 23 Maggio 2018
Trovati undicimila euro nascosti a casa dell'usuraio
GUARDIA DI FINANZA
ROVIGO La sua cassaforte era una scatola elettrica da incasso, uno di quei piccoli svani che si aprono nel muro per contenere i cavi elettrici, coperti da una placca di plastica bianca: lì dentro, nella sua casa della frazione rodigina di Granzette, Francesco Saggiorato, detto Eddy, il 68enne originario di Este arrestato in flagranza con l'accusa di estorsione il 14 maggio scorso, custodiva dentro un sacchettino di stoffa undici mazzette di banconote da 100 e 50 euro, dieci delle quali per un valore totale di mille euro, e l'undicesima da 850 euro. Il tesoretto nascosto nel muro, il cui valore complessivo assommava quindi a 11.850 euro, è stato scoperto dalla Guardia di Finanza nel corso di un'ulteriore perquisizione a casa del 68enne che dopo l'udienza di convalida del giudice per le udienze preliminari, è stato posto proprio ai domiciliari.
L'ACCUSA
La somma, che le Fiamme gialle nell'ambito degli ulteriori accertamenti coordinati dal sostituto procuratore Sabrina Duò hanno scoperto svitando la placca di plastica che copriva la scatola elettrica, è stata subito sequestrata, in quanto ritenuta essere frutto dell'attività di strozzinaggio di cui è accusato. In particolare, un prestito di 1.800 euro, diventati tremila da rendere nel giro di un anno. E a sollecitare il pagamento, minacce inquietanti. A rendere ancora più fosco il quadro, il fatto che il 68enne avesse in casa non solo un'arma di libera vendita, ma anche due che risultavano irregolari. Era da un po' di tempo che le Fiamme gialle lo tenevano d'occhio, seguendo l'ipotesi di un possibile giro di prestiti a tassi da usura.
LA VICENDA
In particolare, i militari della Tenenza di Occhiobello guidati dal luogotenente Giuseppe Ferrara, hanno scoperto che l'uomo aveva prestato 1.800 euro dietro la firma di una cambiale da tremila euro da saldare in un anno. Secondo quanto emerso, il tasso praticato sarebbe stato del 45%. Tutto ha avuto poi un'improvvisa accelerata, quando sono iniziate a emergere anche possibili minacce. In particolare, l'anziano, nato ad Este ma da tempo residente a Rovigo, avrebbe detto alla sua vittima di affrettarsi a pagare altrimenti avrebbe consegnato la cambiale firmata nelle mani di alcuni suoi conoscenti, tipi poco raccomandabili, avanzi di galera. A questo punto è stato ipotizzato il reato di estorsione, con i finanzieri che grazie a un'accurata attività investigativa, hanno deciso di far scattare una trappola nel confronti del 68enne, appostandosi in modo da intervenire non appena la vittima avesse consegnato nelle sue mani i 400 euro della prima rata di pagamento del prestito.
L'INCHIESTA
Le indagini sono ancora in corso: non si esclude che le vittime dell'uomo, possano essere anche altre, oltre a quella individuata in prima battuta. Nel corso della prima perquisizione domiciliare, oltre alle armi irregolari, sono spuntate delle carte che sono tutt'ora al vaglio dei finanzieri, fra le quali un'ulteriore cambiale e due assegni. che potrebbero lasciar supporre che possano esserci state altri beneficiari di prestiti a tasso usurario.
Francesco Campi
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