TRIBUNALE
ROVIGO Le botte ci sono state, tanto che il muratore, con un passato

Giovedì 24 Maggio 2018
TRIBUNALE
ROVIGO Le botte ci sono state, tanto che il muratore, con un passato da tallonatore, si era lesionato le nocche della mano. Chi le aveva incassate, che aveva detto di essere stato picchiato con una mazza da baseball in realtà poi risultata non essere mai stata presente, ha rimediato il naso rotto, la frattura di una costola e lesioni varie per una prognosi complessiva di 21 giorni. Si è trattato, però, di una reazione proporzionata a quanto la sedicente vittima, un 50enne marocchino, stava compiendo, essendo entrato nell'abitazione di una donna dopo aver rotto una portafinestra con una pietra, slanciandosi poi con la pietra stessa contro la padrona di casa.
LA SENTENZA
Il giudice Raffaele Belvederi, infatti, ha assolto con formula piena il 54enne Emanuele Borile, messosi in luce da ragazzo nelle fila della Monti rugby, che si era trovato a processo accusato di lesioni personali aggravate. La linea della difesa, affidata all'avvocato Francesco Zarbo, incentrata sulla legittima difesa, è risultata vincente. L'assist sembra essere stato offerto dalla vittima stessa: il 50enne nordafricano non solo non si era presentato come parte civile, ma non era nemmeno comparso nelle precedenti udienze, chiamato a riferire come testimone. Ieri è stato accompagnato coattivamente, ma configurandosi nei suoi confronti la possibilità di un'incriminazione per i possibili reati emersi nel corso del processo che lo vedeva parte offesa, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
LA STORIA
Tutto risale a quattro anni e mezzo fa. Una donna, rimasta vedova da poco, lavorando nel suo locale sarebbe stata importunata dal marocchino. Al punto da temere che questo potesse farle del male. È per questo che la sera del 4 dicembre 2013 l'ex compagno della sorella, Borile appunto, era a casa sua per rassicurarla. E per difenderla, come ha poi fatto, quando il nordafricano si è presentato a casa dell'ex cognata. La donna, nella sua testimonianza, nella precedente udienza, aveva raccontato come il nordafricano avesse prima avrebbe rotto un vetro con una pietra e subito dopo, cercato di colpirla, ferendola a una mano. È a questo punto che è entrato in azione il 54enne muratore, che ha iniziato a colpire lo straniero con colpi al volto e al torace, rendendolo inoffensivo, ma come ribadito dalla difesa, a mani nude, senza bisogno di mazze da baseball.
Francesco Campi
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