«Tre mesi in apnea tra impegno e paura»

Sabato 6 Giugno 2020
IN PRIMA LINEA
ROVIGO «Era come entrare in un sottomarino, sott'acqua, tutti bardati, non ci si riconosceva, se non col nome che si scriveva sulla tuta: anche con i pazienti il modo di comunicare era completamente diverso, avveniva solo con gli occhi, le voci erano ovattate, un'esperienza nuova e indimenticabile».
Difficile dimenticare, senza dubbio, il periodo intenso, fatto di paure, di lavoro, di incognite, di sacrifici che ha caratterizzato il lavoro all'interno della Terapia intensiva Covid allestita all'ospedale di Trecenta, così come lo racconta il direttore di Anestesia e rianimazione Giuseppe Gagliardi, che quel reparto ha guidato e vissuto sulla propria pelle. Un reparto che ha visto il volto più duro del Coronavirus, quello più spietato, svuotatosi già il 12 maggio, ma senza feste perché accompagnato da una morte dolorosa. Ma ora che il San Luca, Covid Hospital, è senza nessun paziente ricoverato, al 12° giorno consecutivo senza nessun nuovo riscontro di positività in Polesine, con 10 soli positivi in quarantena, è il momento di celebrare e ricordare, di festeggiare e guardare avanti con una nuova consapevolezza.
DIRETTORE
«È stata un'esperienza incredibilmente forte rimarca Gagliardi - che ci ha uniti, che ci ha cambiati migliorandoci, nella dura quotidianità di una battaglia nuova, contro una patologica sconosciuta e per la complessità situazioni cliniche. Un'esperienza piena, che ha fatto di persone che si sono dovute occupare di creare in due giorni una Terapia intensiva, persone che venivano da esperienze diverse ma che come per miracolo in pochissimo tempo sono diventate un gruppo omogeneo, unito. I risultati che abbiamo ottenuto sono merito di queste persone».
IL GRAZIE DELLA POPOLAZIONE
«Abbiamo imparato molto e abbiamo sempre lavorato in sicurezza e infatti non abbiamo avuto casi di contagio fra gli operatori - riconosce ancora il dottor Gagliardi - Abbiamo avuto anche riconoscimenti da tutta la popolazione, ricordo le pizze che arrivavano per chi faceva la notte e l'uovo di pasqua da 10 chili, un conforto che ci ha aiutato».
I PROTAGONISTI
Insieme al dottor Gagliardi, in conferenza stampa, il direttore generale dell'Ulss Antonio Compostella, Simone Bombonato, coordinatore della Terapia intensiva, Elisa Braggion coordinatrice Area Critica, l'infermiere Alessandro Cecchettin, il dirigente delle professioni sanitarie Cristiano Pelati, sara Gajon coordinatrice Area Covid e Nicoletta Magro coordinatrice della Terapia subintensiva.
ESPERIENZA IMPORTANTE
Per raccontare meglio quei momenti, sia in Terapia intensiva che nell'Area Covid, quella a minore intensità clinica ma non a minore impegno e rischio, le difficoltà di vestirsi e svestirsi, di lavorare in apnea, lo sforzo fisico e psicologico, sono stati prodotti due video con le foto di infermieri e medici durante e dopo. Con l'applauso finale di giovedì, quando dopo le dimissioni degli ultimi due pazienti che erano rimasti ricoverati.
I RICORDI IN DUE VIDEO
Due video toccanti, di momenti che, come ha sottolineato Compostella, «è importante non rimuovere dalla memoria, anche se in questo momento sembrano lontani, ma che quando li vivevamo sembravano non passare mai, per quello che ci hanno insegnato dal punto di vista clinico, scientifico e professionale, ma soprattutto dal punto di vista umano, del contatto con persone che si sono trovate ricoverate senza possibilità di vedere i propri parenti. Sono state gestite situazioni clinicamente difficili, alcune anche brutali. Ma il lavoro che è stato fatto, da parte di tutti, è stato encomiabile. Lavorare bardato costa se non il doppio della fatica, un impegno fisico ben maggiore. Ringrazio il dottor Viviani, direttore di Malattie infettive, il dottor Casoni direttore della Pneumologia, oltre al dottor Gagliardi per la Terapia intensiva, e tutte le loro equipe, i medici, il personale infermieristico, gli operatori, così come il Servizio igiene e sanità, tutte persone che materialmente sono intervenute dalla prevenzione alla cura nell'emergenza, con enorme impegno e professionalità».
Francesco Campi
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