La crisi dell'Aia era emersa in tutta la sua drammaticità quasi tre anni fa quando la vicenda aveva preso una improvvisa accelerata dopo mesi di preoccupanti silenzi da parte degli ex vertici, il presidente Giuseppe Ferro (Adria), il vicepresidente Alfredo Paolo Bortoloni (Loreo) e i consiglieri Giancarlo Sacchetto (Adria), Massimo Marcianesi (Loreo) e Simonetta Crivellari ( Rosolina), oltre che della politica locale. Era infatti pesantissima la relazione dei revisori dei conti del Comune di Adria che a fine 2015 avevano inviato le loro note in Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti segnalando omissioni di adempimenti contabili e fiscali per l'esercizio 2015, la mancata approvazione del rendiconto 2014, l'omissione delle operazioni di riaccertamento dei residui, una tenuta della contabilità irregolare, oltre che la mancata approvazione del bilancio 2015 e la violazione delle norme in materia di trasparenza amministrativa. Poche e scarne le notizie relative all'Aia trapelate in questi anni, tanto che l'ente era quasi caduto nel dimenticatoio. Secondo il centrodestra al governo della città fino a febbraio l'Aia non dovrebbe creare problemi ai Comuni consorziati dal momento che l'ente avrebbe un patrimonio stimato in 7 milioni e 900mila euro in terreni e strutture.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".