TRASPORTI
ROVIGO Da una parte l'annuncio di nuovi investimenti, dall'altro la

Venerdì 19 Gennaio 2018
TRASPORTI
ROVIGO Da una parte l'annuncio di nuovi investimenti, dall'altro la dura realtà dei vecchi problemi che deve affrontare chi sceglie di muoversi in treno. Con Rovigo che resta al centro delle lamentele dei pendolari e che vede ancora una volta le tratte locali finire nel numero delle peggiori d'Italia. Nell'Italia letteralmente a due velocità che emerge dal rapporto Pendolaria di Legambiente, la consueta analisi del trasporto ferroviario, infatti, la geografia dei disservizi non conosce differenze fra nord e sud.
ITALO E LITTORINE
E se da dicembre alla stazione di Rovigo fermano quattro nuovi treni ad alta velocità di Italo, che vanno a colmare la lacuna prodotta dalla progressiva riduzione delle fermate dei treni a lunga percorrenza di Trenitalia (per Roma, una sola coppia di Frecciargento e una di Frecciarossa e due di Intercity, oltre all'Intercity notte), come sottolinea l'associazione del cigno verde, «sulla Verona-Rovigo, una tratta ferroviaria di 96,6 chilometri che collega due capoluoghi di provincia ed ha uno snodo importante come quello di Legnago, ci sono meno treni rispetto al 2012 (12 coppie rispetto a 16) e i treni impiegano 16 minuti in più rispetto al passato».
RIVOLTA SOCIAL
Ma questo non è l'unico dei problemi. Su Facebook i pendolari sfogano ogni giorno tutto il proprio rammarico per la loro quotidiana odissea. In particolare, per le ripetute cancellazioni sulle linee gestite da Sistemi Territoriali, la Chioggia-Rovigo, la Rovigo-Verona e la Adria-Mestre. Un giorno particolarmente critico è stato quello di lunedì scorso, con i disagi alla mattina per ritardi e soppressioni, che fa il paio con il giovedì precedente, in cui i problemi si sono avuti la sera. Legambiente, che dedica un intera pagina del rapporto al Polesine, sottolinea come per quanto riguarda i collegamenti Est-Ovest, da Verona in direzione Adria e viceversa, «la situazione si presenta drammatica vista la grande quantità di pendolari che frequentano queste tratte ferroviarie e vista l'inefficiente organizzazione degli orari: manca ancora il completamento dell'infrastruttura elettrica nelle tratte Isola della Scala-Cerea e Legnago-Rovigo, il tratto più lungo e più trascurato, non c'è le possibilità di un biglietto unico per il proseguimento da Rovigo a Chioggia, non esiste un treno Legnago-Adria diretto, il cambio obbligato a Rovigo rimane senza coincidenze a breve anche dopo l'inserimento dell'orario cadenzato, il che ha portato i tempi di percorrenza a 2 ore per una distanza di appena 65 chilometri.
VELOCITÀ MEDIA 55 KM/H
I treni in funzione, obsoleti, sporchi e spesso danneggiati, hanno tempi di percorrenza insostenibili (55 km/h di media): i volontari di Legambiente hanno calcolato che su soli 2 treni pendolari (7,38 Rovigo-Verona e 15,56 Verona-Rovigo) in un tratto di 13 chilometri (Rovigo-Fratta Polesine) i ritardi accumulati in un anno superano abbondantemente gli 8mila minuti, senza contare le soppressioni. Quindici anni fa il treno più veloce ci metteva 1 ora e 25 minuti, oggi 16 minuti in più. Il costo del biglietto a fronte di un servizio così inefficace è esorbitante: 2,55 euro per 13 chilometri».
Apprezzata, quindi, la promessa di interventi per cercare di migliorare il quadro: «In positivo è il passaggio finale del rapporto per quanto riguarda il Polesine - vanno segnalati gli impegni assunti dalla Regione che però vedranno i frutti non prima del 2019, quando 10 nuovi treni sostituiranno quelli attualmente in servizio lungo la linea, treni che però senza il completamento dell'infrastruttura saranno ancora alimentati a gasolio. A questi si aggiungerà l'eliminazione di alcuni passaggi a livello e l'ammodernamento del sistema di controllo».
Francesco Campi
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