Traffico di clandestini, arrestati 3 pakistani

Domenica 19 Maggio 2019
Traffico di clandestini, arrestati 3 pakistani
L'INDAGINE
ROVIGO Si è chiuso il cerchio attorno ai traghettatori pakistani che facevano entrare illegalmente in Italia connazionali, passando per il Polesine e l'Emilia Romagna. Giovedì, con l'arresto del terzo trafficante del sodalizio criminale, Muhammad Usman Zaman (22 anni), si è conclusa l'indagine Caronte, avviata a dicembre dell'anno scorso dai carabinieri del Nucleo investigativo e dai colleghi della Compagnia di Rovigo, coordinati dal pm Maria Giulia Rizzo.
BASE A POLESELLA
A marzo erano finiti in manette Mahammad Almas, 24enne pakistano domiciliato a Polesella, e Ahmed Farooq, connazionale e coetaneo senza fissa dimora. Tra le basi utilizzate dai trafficanti che lucravano sulla pelle di chi voleva rifarsi una vita in Europa, c'era anche Polesella.
IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
A mettere la pulce nell'orecchio ai militari del Nucleo investigativo guidati dal maggiore Nicola Di Gesare, era stata la notizia dei colleghi di Adria del possibile sequestro di due cittadini pakistani. L'ipotesi di reato poi è caduta, ma la segnalazione ha permesso ugualmente di accendere i riflettori su un fenomeno che altrimenti avrebbe rischiato di passare inosservato. I trafficanti, a cui viene contestato il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, andavano a prendere i migranti in Slovenia.
VALICO SLOVENO
Una volta rientrati in Italia, li ospitavano illegalmente e provvedevano ai documenti in cambio di denaro. Le tariffe partivano da una base minima di un centinaio di euro per poi salire a seconda delle richieste. C'era infatti chi chiedeva di restare in Italia e chi puntava a raggiungere la Germania.
LE BASI
Tre le basi individuate dagli inquirenti: a quella di Polesella si aggiungevano quelle ferraresi di Portomaggiore e Fiscaglia. All'interno del sodalizio criminale ognuno aveva ruoli precisi: della parte burocratica si occupava Almas, che si presentava in Questura a Rovigo per fare le domande di ospitalità a nome dei connazionali, mentre Zaman era uno dei cervelli dell'organizzazione. Era lui che si occupava di traghettare i connazionali in Germania usando un'utilitaria per non dare troppo nell'occhio.
AUTOBRENNERO
Ma il 13 gennaio scorso, dopo aver percorso l'autostrada del Brennero, il 22enne è stato colto in flagrante dalla polizia tedesca, impegnata nei controlli al confine: a bordo aveva quattro migranti irregolari, così per lui è scattato l'arresto per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
IN CARCERE
Il giovane è rimasto dietro le sbarre fino a fine aprile, motivo per cui i militari polesani non hanno potuto eseguire l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nel frattempo dal gip Pietro Mondaini.
RITORNO IN EMILIA
Ma a inizio maggio, quando il giovane è stato scarcerato dalla casa circondariale di Monaco ed è tornato in Emilia Romagna, i carabinieri si sono messi sulle sue tracce. Per giorni ne hanno controllato ogni piccolo movimento per assicurarsi della sua identità.
FOTO SEGNALETICHE
Riconoscerlo non è stato facile, nonostante le foto segnaletiche. La svolta nei giorni scorsi, quando, avvistandolo da solo mentre camminava al mercato di Molinella (Ferrara), i militari hanno avuto la certezza che l'uomo che cercavano era proprio lui.
OSPITE DEL CUGINO
Così giovedì mattina hanno fatto irruzione nella casa del cugino, dove lo hanno arrestato. Dalle perquisizioni è emersa una patente false emessa dalle autorità greche, ora sotto sequestro. Adesso il 22enne è in carcere a Ferrara.
Maria Elena Pattaro
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