TAVOLO ZONALE
ROVIGO Condividere le misure antinquinamento sulle combustioni

Sabato 21 Settembre 2019
TAVOLO ZONALE
ROVIGO Condividere le misure antinquinamento sulle combustioni di biomasse. Creare una rete tra Comuni per una campagna di informazione con la supervisione della Provincia. E poi condividere azioni strutturali affinché la Regione riconosca incentivi ai Comuni più virtuosi nelle progettazioni ambientali e di miglioramento della qualità dell'aria. Infine, creare un Tavolo di lavoro sulla qualità dell'aria che si respira in Polesine, coinvolgendo le competenze dell'Ulss 5 e dell'Arpav.
LINEE D'AZIONE
Sono le 4 direttive, proposte dall'assessore allo Sviluppo sostenibile del Comune di Rovigo Dina Merlo (in foto), che ieri sono uscite dal Tavolo tecnico zonale a palazzo Celio per cambiare aria in Polesine. Hanno partecipato solo 8 Comuni su 50 (Ariano, Arquà, Bergantino, Bosaro, Ceneselli, Lendinara, Occhiobello, Porto Tolle) oltre al Comune capoluogo, unico in provincia sopra la soglia dei 30 mila abitanti, e quindi dove, dal 1° ottobre al 31 marzo, si applicano prioritariamente le limitazioni al traffico. «Ma prioritariamente non significa esclusivamente», è stato rilevato durante il Tavolo tecnico, per ribadire la necessità di adottare misure condivise perché siano davvero efficaci. Rovigo, dove è in fase di approvazione l'ordinanza che dal 1° ottobre limiterà la circolazione stradale per contenere l'inquinamento, punta come i capoluoghi di provincia veneti a uscire progressivamente dalla zona degli interventi di carattere emergenziale, necessari a sanare la situazione, per adottare misure strutturali come la rottamazione dei veicoli obsoleti, il car-sharing e il miglioramento della mobilità pubblica e dei comportamenti individuali, con una campagna di sensibilizzazione che richiede, però, la cooperazione di tutti i Comuni.
SCELTE CONDIVISE
Ora il Tavolo tecnico zonale invierà a tutti e 50 i Comuni polesani il verbale della riunione, assieme alle proposte fatte durante l'incontro, e così ogni Comune potrà valutare quali scelte fare. Proprio in base agli esiti e alle richieste dei tavoli tecnici zonali in ambito provinciale, la Regione con il Comitato di Indirizzo e Sorveglianza (Cis) farà un ulteriore passo per definire le azioni strutturali dirette a ridurre l'inquinamento atmosferico. La ridotta presenza di amministratori locali al Tavolo in ambito provinciale mostra invece quanto sia necessario che i Comuni stabiliscano, linee condivise: «Occorre condividere un minimo di azioni, e la sensibilizzazione sui temi della qualità dell'aria va fatta in tutto il territorio: ridurre di 1 grado la temperatura degli impianti di riscaldamento - ha ricordato il dirigente del Settore Ambiente della Provincia Vanni Bellonzi - dà benefici alla salute e anche al portafoglio delle famiglie».
TECNICI PRESENTI
Così la riunione, presieduta dalla consigliera provinciale con delega all'Ambiente Sara Mazzucato, è partita dall'esame dei dati sulla qualità dell'aria rilevati dall'Arpav, esposti dai tecnici Salvatore Patti e Luca Menini. È emerso che nel 2019 la soglia stabilita per la protezione della salute umana, vale a dire 35 giorni l'anno con concentrazioni di Pm10 superiori a 50 microgrammi per metro cubo, è già stata superata a Rovigo (51 giorni), mentre è vicina a essere superata ad Adria (32 giorni). Per le polveri sottili la situazione locale nel 2019 è in linea col resto del Veneto: Rovigo, Adria e Villafora a Badia hanno valori simili, a dimostrare che il problema delle polveri riguarda l'intera provincia. Per quanto riguarda l'ozono, utilizzato per misurare la qualità dell'aria nella bella stagione, la media negli ultimi 3 anni ha sempre superato il valore limite. È emerso anche che la strumentazione utilizzata nelle stazioni di rilevamento è obsoleta: nel 2020 arriveranno nuovi strumenti.
Nicola Astolfi
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