Tamponi, macchina a pieno ritmo: 1.300 test al giorno

Giovedì 29 Ottobre 2020
Tamponi, macchina a pieno ritmo: 1.300 test al giorno
I CONTROLLI
ROVIGO La curva dei contagi cresce con ripidità maggiore rispetto al periodo più buio della prima fase. Quasi verticale. E le oscillazioni, spiega il direttore generale dell'Ulss Antonio Compostella, sono fisiologiche, legate anche ai tamponi. Tamponi che, ora, sono sostanzialmente raddoppiati rispetto ai circa 700 giornalieri della scorsa primavera. Nelle ultime 24 ore in Polesine ne sono stati eseguiti quasi 1.300, ai quali si sommano i circa 800 tamponi rapidi che, rimarca il dg dell'Ulss, «sono estremamente affidabili e aspettiamo solo che vengano equiparati come valore a quelli tradizionali, anche se qui già lo facciamo: in questa azienda il tampone antigenico positivo vale il tampone molecolare positivo e da lì partono comunque le azioni conseguenti».
RICOSTRUZIONE DI CONTATTI
Tra le 19 nuove positività di ieri, 8 sono di persone già tracciate come contatti di positivi. Fra queste anche una bambina di 9 anni e una ragazzina di 12 che frequentano rispettivamente la scuola elementare e la scuola media di Castelguglielmo, dove oggi verranno eseguiti i tamponi di screening a ragazzi e personale. Sulle 280 scuole polesane di ogni ordine e grado, frequentate da circa 33mila bambini e ragazzi e con 2.700 professori e circa 800 fra amministrativi, tecnici e ausiliari, sono risultati positivi 65 studenti, pari allo 0,26%, 7 insegnanti, lo 0,03%, e nessuno del personale Ata. «Numeri bassi e questo è incoraggiante per il discorso della continuità scolastica rimarca Compostella - Una società civile non può prescindere dal mantenimento dell'apertura di scuole e attività socioeconomiche, ma per farlo dobbiamo accettare di convivere con il virus e farlo responsabilmente, utilizzando tutte le accortezze. Se almeno il 90% delle persone rispettassero le semplici regole, di utilizzare le mascherina, mantenere le distanze e curare l'igiene delle mani, adesso anche di prestare particolare attenzione nelle uscite e negli spostamenti, riducendoli a quelli strettamente necessari, non ci troveremmo in questa situazione. La catena del contagio è ripresa, il numero assoluto non deve spaventare ma l'andamento è incontrovertibile. Fortunatamente le persone più anziane ora sono meno colpite. Abbiamo innalzato i livelli di attenzione negli ospedali e nelle case di riposo, con screening più frequenti e maggiori limitazioni alle visite, so che è un disagio ma è necessario».
PRIMATO VENETO
Per spezzare le catene di contagio, la prima arma è il tracciamento. «La nostra azienda ha il rapporto più alto del Veneto, 4,7 isolati per positivo a fronte di una media regionale di 2,5. Questo è stato uno dei nostri elementi di forza, anche se è messo a dura prova quando iniziamo ad avere un centinaio di positivi al giorno. Per questo cercheremo di potenziare il Sisp. Come potenzieremo l'attività di esecuzione di tamponi ai punti ad accesso diretto: so che ci sono alcune criticità sui tempi di attesa, posso solo scusarmi dicendo che lo sforzo che stiamo facendo è massimo e ci sono dei limiti umani e tecnici. Ad Adria dal primo Novembre l'attività del punto tamponi verrà estesa fino alle 20, chiediamo uno sforzo ai medici di medicina generale visto che ora è stato raggiunta un'intesa nazionale, e dal 31 ottobre sarà operativa anche la terza Usca, di Rovigo, interfaccia fra paziente domiciliare, medico di famiglia e Ulss. Ci sono 11 medici, ai quali se ne aggiungeranno altri sei, sono giovani e bravi: li stiamo utilizzando prevalentemente nelle scuole, ma svolgono un servizio prezioso che potenzieremo ancora».
F.Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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