Suman: «Gli immigrati sono strumentalizzati»

Mercoledì 25 Aprile 2018
Suman: «Gli immigrati sono strumentalizzati»
ADRIA
Il tema dell'immigrazione diventa motivo di scontro politico tra Elena Suman, candidata sindaco del Movimento 5 Stelle, ed Omar Barbierato di Ibc-Siamo Adria favorevole allo Sprar per ridurre le presenze dei migranti a Cavanella Po. «C'è un argomento che in campagna elettorale viene sfruttato più di altri ed è il delicatissimo tema dell'immigrazione - commenta Suman -. Viene usato in maniera estrema sia rigettando assolutamente, perché porta voti, qualsiasi forma di accoglienza, ma serve a poco viste le decisioni prese d'imperio dai Prefetti, sia per raccontare che determinati strumenti, come ad esempio lo Sprar servano per ridurre il numero degli immigrati nei Comuni, affermazione anche questa strumentale e fuorviante».
DUE PILASTRI
I pilastri del sistema che sostengono l'accoglienza per Suman sono due: lo Sprar, il servizio di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ovvero persone che hanno già ottenuto lo stato di rifugiati e richiedenti asilo, esclusa quindi la prima accoglienza, ed i Cas, affidati a privati scelti dalle Prefetture attraverso bandi pubblici o chiamata diretta, che gestiscono la prima accoglienza ossia i migranti in attesa di riconoscimento dello stato di rifugiati o richiedenti asilo. «É chiaro che la prima accoglienza, la vera emergenza oggi, verrà comunque e sempre gestita dallo Stato attraverso le Prefetture non tenendo conto delle realtà presenti sul territorio gestite attraverso lo Sprar - sottolinea Suman -. Lo testimonia il Comune di Rovigo che pur aderendo da anni allo Sprar ha visto l'apertura di un Cas gestito in modo eccellente. L'adesione allo Sprar è volontaria e qui nasce l'inghippo. Su 8mila la Comuni, 5.300 hanno detto no grazie per il semplice motivo che aprire ai migranti non rende popolari».
NO ALLO SPRAR
Secondo Suman su queste situazioni bisognerebbe dire la verità: «Apriamo allo Sprar perché è doveroso, abbiamo strutture adatte, educatori formati e strumenti operativi per gestire ottimamente l'integrazione anche in modo diretto, ma non raccontiamo che con questo strumento ridurremmo il numero di migranti a Cavanella Po. Non funziona così. Il disagio dei cittadini di Cavanella e le condizioni inumane in cui vivono quelle persone è una denuncia che deve vedere unite tutte le forze amministrative locali e che deve essere quotidianamente portata all'attenzione della Prefettura e degli organismi di controllo anche e soprattutto a telecamere spente».
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