SPORT NEL CAOS
ROVIGO Il grande caos di impianti sportivi e palestre. Non solo

Mercoledì 26 Febbraio 2020
SPORT NEL CAOS ROVIGO Il grande caos di impianti sportivi e palestre. Non solo
SPORT NEL CAOS
ROVIGO Il grande caos di impianti sportivi e palestre. Non solo paura di contagio per il Coronavirus, ma tanta confusione regna in queste ore in Polesine. I sindaci del Medio e Alto hanno confermato le ordinanze emanate lunedì mattina, che prevedono la chiusura totale delle strutture sportive e culturali fino all'1 marzo. A Rovigo, invece, gran parte delle palestre ha riaperto i battenti. E così hanno deciso anche i sindaco di Porto Viro e Porto Tolle, mentre la sindaca di Occhiobello Sondra Coizzi ha annunciato una decisione per stamattina. La situazione è cambiata dopo il contrordine della Regione di lunedì sera e la comunicazione che integrava l'ordinanza adottata da Ministro della salute e governatore Zaia. E il testo aggiuntivo recita testualmente: In via generale non sono ricomprese in tali attività da sospendere) quelle che attengono all'ordinario svolgimento della pratica corsistica e amatoriale. Si precisa che potranno dunque rimanere aperti i luoghi di svolgimento dell'attività corsistica ordinaria di vario tipo, gli impianti sportivi e in generale tutte le strutture quando le attività non prevedano concentrazione di persone.
VALUTAZIONI OPPOSTE
Il comune di Rovigo ha scelto, quindi, di concedere il via libera alla riapertura della palestre. L'integrazione del testo non convince tutti, ad esempio Aiem Fitness Rovigo non aprirà: «La nostra palestra si rifà alla prima ordinanza, che prevede la chiusura. È vero che a voce' e nelle fonti pubbliche non ufficiali è stata recepita la dichiarazione integrativa del 24 febbraio, ma ciò non ci convince per i seguenti motivi: non è ancora pervenuta una comunicazione scritta ufficiale del sindaco; la forma scritta della dichiarazione integrativa risulta poco chiara sulla parte relativa a quando le attività non prevedano concentrazioni di persone'. Pertanto, almeno per oggi (martedì per chi legge, ndr) la palestra rimarrà ancora chiusa e fino a quando non saranno chiariti questi punti. Il tutto lo stiamo facendo con due obiettivi: tutelare la salute e sicurezza dei nostri iscritti, tutelare la sicurezza civile e penale dei titolari dell'attività nel rispetto della legge.
CORSI RIATTIVATI
La maggioranza delle palestre del capoluogo di provincia, invece, già ieri mattina hanno riaccolto gli iscritti. Luca Domeneghini, di First Fit Rovigo, spiega: «La nostra palestra è aperta 24 ore su 24 e abbiamo sfruttato queste due notti di chiusura per igienizzare tutti gli ambienti in maniera dettagliata. Abbiamo dispenser con il disinfettante e un rigeneratore d'aria, un macchinario molto potente, quindi siamo sufficientemente tranquilli. Abbiamo riaperto dalle 9 di martedì mattina, ma voglio sottolineare che non ci sarebbero stati danni economici in caso di chiusura dell'attività per una settimana. La salute delle persone viene prima di tutto il resto» dice Domeneghini, gestore della struttura che si trova in viale Delle Industrie.
IL CALCIO
È stata una triste domenica per gli appassionati di calcio, le partite dalla Serie D alla Terza categoria non si sono disputate. Sarà così anche il primo marzo, ma almeno possono riprendere allenamenti e sedute tecniche. Sull'argomento arriva la puntualizzazione del consigliere regionale della Figc Veneto, Argentino Pavanati, che dichiara: «I sindaci possono adeguarsi, in totale autonomia, a quel testo integrativo che fa seguito all'ordinanza numero 1. So che ad esempio i comuni di Villanova del Ghebbo e San Martino di Venezze hanno deciso di tenere ancora chiusi impianti sportivi e stadi di calcio, mentre a Porto Viro e a Porto Tolle gli allenamenti sono ricominciati da martedì. L'auspicio è che la situazione rientri presto alla normalità e che le gare possano riprendere da domenica 8 marzo». E alla fine, una doverosa precisazione: «Se alcuni Comuni polesani decidono di tenere chiusi gli stadi, è chiaro che in quei paesi le partite non verranno disputate, perché la Figc si deve adeguare alle decisioni delle Amministrazioni comunali» evidenzia Pavanati.
Alessandro Garbo
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