Sono pronti a sparare 3.900 fucili

Sabato 14 Settembre 2019
Sono pronti a sparare 3.900 fucili
PALAZZO CELIO
ROVIGO Da domani ben 3.900 cacciatori potranno usare il proprio fucile: inizia la stagione venatoria. Dopo l'ottima pre-apertura di inizio mese (1, 2, 4, 8 e 9 settembre), nonostante il nuovo aumento delle temperature previsto da domani, gli appassionati di caccia potranno tornare in mezzo alla natura. La peculiarità di quest'anno è l'introduzione della caccia al Columba Palumbus, meglio noto come colombaccio, visto che è una specie in eccessivo aumento e ne va controllata la presenza sul territorio. La novità di poter cacciare quest'ultima specie ha destato interesse nel mondo venatorio, anche nei giorni di pre-apertura. Gli esperti ritengono che diventerà una delle specie primarie delle future stagioni.
I NUMERI
L'ufficio Caccia della Rovigo sta ultimando il rilascio dei tesserini ai cacciatori residenti in provincia, avendone già rilasciati sino a oggi 1.900, con un calo di 200 iscritti rispetto al 2018 che conferma il trend al ribasso degli anni scorsi.
Oltre ai residenti, in Polesine potranno esercitare l'attività venatoria i cacciatori soci dei tre Ambiti Territoriale di Caccia Ro1 Polesine Occidentale con 1.103 soci, Ro2 Polesine Centrale con 1.284 soci e Ro3 Delta del Po con 1.184 soci, per un totale complessivo di 3.571 persone. L'ufficio provinciale, inoltre, ha dato l'avvio alla procura di rilascio delle autorizzazioni all'utilizzo dei richiami vivi per l'esercizio venatorio, che riguarda circa 500 cacciatori appassionati di caccia agli anatidi. Nei prossimi giorni sarà approvata una delibera della giunta regionale per disciplinare la mobilità venatoria, ovvero la possibilità per un cacciatore veneto iscritti in un a Atc di accedere, fino a un massimo di 30 volte, ad altre zone di caccia attraverso l'utilizzo di un'app per telefonino. Prenotando l'uscita, se ci saranno abbastanza posti a disposizione, si potrà scegliere di cacciare in Ro1 o Ro2, il Ro3 è escluso.
CAMBI DI COMPETENZE
Sono due le novità che prenderanno il via dal 1. ottobre e non saranno indolori per le amministrazioni locali. La prima riguarda proprio Palazzo Celio, che perderà la competenza su caccia e pesca. «Vediamo come gestiranno il servizio, i dipendenti erano già in carico alla Regione, ma distaccati da noi, e questo rendeva più facile avere rapporti con gli utenti - spiega la dirigente provinciale Monica Zanforlin - per quanto riguarda la Polizia provinciale, non si sa ancora cosa sarà di loro. Attualmente, per questioni normative, non possono transitare alla Regione, nel frattempo regoleremo i rapporti con Venezia per usare al meglio questa vigilanza del territorio».
L'altra novità è relativa all'autonomia lasciata dalla Regione ai Comuni, che dovranno gestire in maniera indipendente quello che prima facevano le Province, ovvero il controllo dei pescatori e dei cacciatori sul proprio territorio, la custoia dei sequestri di armi, pescato o selvaggina, e la risoluzione di eventuali ricorsi da parte degli utenti.
Sino alla fine del mese sarà l'amministrazione provinciale a svolgere tutti questi compiti, da ottobre tutto questo toccherà ai vigili urbani e ai sindaci dei vari comuni.
Alberto Lucchin
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