Settanta ritratti sul muro dello stadio Arte di strada per #io sono Rovigo

Venerdì 17 Agosto 2018
L'INIZIATIVA
ROVIGO E' scattata nei giorni scorsi la seconda fase del progetto #iosonorovigo, lanciato in occasione del Maggio rodigino dal fotografo polesano Andrea Artosi, 41 anni, in arte Artax, nome anche del suo studio che negli anni scorsi si affacciava direttamente su Corso del Popolo e nel quale si occupa con la compagna di fotografia e grafica pubblicitaria.
Era il 15 maggio scorso quando, dalle 9 alle 21, in un piccolo gazebo in piazza Vittorio Emanuele II fermava passanti, curiosi, interessati per una foto-ritratto che esprimesse in tutto e per tutto la stessa idea di città.
MAGGIO RODIGINO
«Avevo presentato la mia proposta con un bando all'interno del programma del maggio rodigino - conferma lo stesso Artosi - e da subito l'idea aveva riscontrato molto interesse. Volevo trasmettere l'immagine della città tramite i volti che ne sono parte attiva: studenti, lavoratori, residenti, per poi esporre queste fotografie per dare un impatto complessivo, un'immagine collettiva, tante facce che raccontano un unico volto, che è quello di Rovigo». La seconda fase riguardava per l'appunto l'esposizione degli scatti, già disponibili sul sito ufficiale del progetto e che da alcuni giorni sono stati affissi sul muro di cinta dello stadio di calcio Gabrielli, in viale Tre Martiri.
DUECENTO RITRATTI
Duecento le fotografie totali, raffiguranti cittadini rodigini, dall'impiegato all'informatico allo sportivo, dalla volontaria all'architetto al consigliere comunale, passando per assessori e organizzatori di eventi, spesso accorsi volontariamente per farsi ritrarre dopo che il progetto aveva avuto ulteriore cassa di risonanza sui canali social. Di queste, per motivi di spazio e di costi di produzione, sono settanta quelle che saranno esposte per un periodo limitato in quello che un tempo era un vero e proprio spazio dedicato alla street art, con murales di artisti ad abbellire la struttura.
«Mi ha fatto riflettere e sorridere il fatto che vent'anni fa io sono stato tra gli artisti che hanno contribuito proprio alla creazione di quei murales - continua l'ideatore dell'iniziativa - Sono sempre stato legato al concetto di street art e volevo che le immagini fossero esposte pubblicamente e non chiuse in un ambiente privato, per restituire quanto dato alla città. Allo stesso tempo, sempre nel concetto di street art, per un completamento dell'opera ho voluto in prima persona effettuare fisicamente l'affissione e non avrei voluto lasciare il compito a nessun altro. Non so se considerarmi davvero un artista, sono progetti a cui mi dedico con grande passione e praticamente da sempre».
SETTANTA OPERE
Alcune questioni burocratiche di poco rilievo come la mancanza di una firma sull'autorizzazione finale, avevano impedito la pubblicazione delle foto già a luglio, ma l'opera è stata comunque completata nei giorni scorsi, grazie al sostegno del Comune e dello studio tecnico di stampaggio che si è occupato delle copie. Ora l'installazione è disponibile e anche Rovigo può contare su un esempio di street-art, si spera il primo di una lunga serie, e quanto mai personale, visto che si tratta proprio dei ritratti delle persone che ne costituiscono il tessuto urbano. Forte l'interesse di chi nei giorni scorsi si è recato in viale Tre Martiri allo stadio per ritrovare il proprio volto o quello di amici e conoscenti proprio nel pieno senso voluto dall'artista del riappropriarsi in primis della città da parte dei cittadini che ne fanno parte. Per ulteriori informazioni e per visualizzare tutte le foto del progetto è disponibile il sito internet iosonorovigo.com.
Andrea Gardina
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