SERVIZI
ROVIGO La situazione delle case di riposo continua a destare preoccupazione,

Venerdì 27 Novembre 2020
SERVIZI ROVIGO La situazione delle case di riposo continua a destare preoccupazione,
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ROVIGO La situazione delle case di riposo continua a destare preoccupazione, anche dal punto di vista delle difficoltà dei dipendenti. Con una nota congiunta, Davide Benazzo, Mirta Zanforlini e Attilio Minichini, per Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uil Fpl, hanno sottolineato come a Villa Tamerici di Porto Viro «monta la protesta dei lavoratori, ormai portati allo stremo da carichi di lavoro insopportabili, aggravati dalla pandemia e da un clima aziendale che certo non aiuta. Per questi motivi, dopo un'assemblea molto partecipata dei lavoratori, abbiamo dichiarato lo stato di agitazione del personale e dopo l'incontro col prefetto della settimana scorsa, abbiamo per l'ennesima volta, con grande senso di responsabilità, congelato le iniziative di protesta. Abbiamo però esposto le bandiere e gli striscioni fuori dalla struttura come segnale che nel caso di assenza di risposte anche al prossimo incontro, procederemo con la giusta protesta».
LO SCONTRO
Ad arroventare il clima anche alcuni provvedimenti disciplinari. I sindacalisti sottolineano come «da mesi si è aperta una discussione con la cooperativa sociale Coopselios di Reggio Emilia che gestisce la struttura. Una struttura che ha sempre dimostrato qualità nel servizio agli anziani e ai disabil,i e che rappresenta da tanti anni un punto di riferimento sul territorio. Il valore di questa struttura poggia sulle spalle e sul lavoro di tante persone, malgrado la situazione sia sempre più difficile, senza che da parte di chi gestisce, si dia risposta alle richieste dei lavoratori. Abbiamo chiesto un cambiamento nell'organizzazione, un incremento delle risorse e la modifica del clima aziendale. Viene chiesto di lavorare di più e meglio, di incrementare la produttività e contestualmente, però, anche quando si raggiungono risultati importanti e gli obiettivi di qualità, come in questi mesi con la gestione del Covid, si risponde che bisogna farsi carico dei problemi economici delle aziende e risorse per i lavoratori non ci sono».
A Villa Tamerici resta un solo operatore positivo dei cinque contagiati. Ieri non sono emersi nuovi contagi a livello di residenzialità. Nelle Rsa polesane ci sono quattro focolai alla casa di riposo La residence di Ficarolo, con 44 ospiti e 3 operatori positivi, alla Casa albergo di Lendinara, 29 ospiti e 8 operatori, alla casa di riposo La rosa dei venti di Rosolina, 27 ospiti e 12 operatori, e alla Casa Sacra Famiglia di Fratta, 20 ospiti e 14 operatori. Un ospite positivo c'è, insieme a due operatori, anche alla Casa di cura Città di Rovigo, mentre in altre nove strutture le positività riguardano solo operatori: tre alla casa di riposo Sant'Antonio di Trecenta, due alla San Salvatore di Ficarolo e alla Madonna del Vaiolo di Taglio di Po, uno, invece, oltre a Villa Tamerici, anche al Csa San Martino di Castelmassa, a Villa Agopian di Corbola, alla casa di riposo San Gaetano di Crespino, all'Iras di Rovigo e alla casa di riposo Sant'Anna di Villadose.
SCARSE RISORSE
Sul tema della residenzialità interviene anche il Comitato per l'articolo 32 Sanità e sociale, che definisce «elemosina regionale» i 780mila euro destinati dalla Regione ai 19 Centri servizi anziani del Polesine. «La solita bella favola veneta, dove tutti sono contenti e soddisfatti, e inneggiano alla munifica amministrazione regionale che tanto si preoccupa per gli anziani e per i lavoratori di questo settore. In realtà, se si analizzano i dati relativi ai fondi assegnati ai vari Centri servizi per anziani, ci rendiamo conto che le cifre sono esigue rispetto alle spese sostenute, che di questi soldi nulla va al personale e che la situazione non è certo migliorata, anzi è in continua fase di peggioramento».
F.Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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