Sempre meno acqua, Coldiretti: «Accumulare le piogge»

Lunedì 30 Agosto 2021
Sempre meno acqua, Coldiretti: «Accumulare le piogge»
AGRICOLTURA
ROVIGO I piovaschi di questi giorni, che sembrano segnare la fine dell'estate, non devono far dimenticare i problemi legati all'approvvigionamento idrico divenuti ormai ricorrenti. «Siamo convinti dell'importanza del ruolo che il settore agricolo gioca nell'ambito della promozione di un uso razionale dell'acqua - commenta Carlo Salvan, presidente della Coldiretti - sia attraverso lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto, sia mediante altre innovazioni che possono riguardare la modifica degli ordinamenti e delle tecniche produttive e l'introduzione di colture o nuove varietà meno esigenti. La disponibilità della risorsa idrica è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli, senza i quali sarebbe a rischio la competitività del made in Italy alimentare, così come la stessa sopravvivenza del territorio».
I NUMERI
Come emerge dal bollettino risorsa idrica dell'Arpav di metà mese, «al 15 agosto le portate dei maggiori fiumi veneti, in netto calo nell'ultima settimana a causa dell'esaurirsi dell'onda di piena di inizio mese, sono tornate prossime o addirittura inferiori alle medie storiche su tutti i principali corsi d'acqua regionali. Nei primi quindici giorni sono mediamente caduti sul Veneto 42 millimetri di precipitazione. La media storica, nel periodo 1994-2020, dell'intero mese è di 102 (mediana 93), pertanto a metà mese è caduta in Veneto neanche la metà (41%) degli apporti mediamente attesi nel mese. Sono stati registrati apporti superiori ai 100 millimetri sulle Prealpi vicentine e trevigiane, in Alpago e nell'area dolomitica. Apporti tra 50 e 100 millimetri sono stati osservati sull'alta pianura, sul Veronese settentrionale e sulla parte centro meridionale della provincia di Belluno. Apporti inferiori ai 50 millimetri sono localizzati sulla pianura centrale, sul Delta del Po, e sulla provincia di Venezia. Infine, precipitazioni assenti sul Medio e Alto Polesine e sulla pianura meridionale delle province di Verona e Padova».
DANNI INGENTI
La Coldiretti rimarca come «il tema della disponibilità della risorsa idrica per l'agricoltura è oggetto della programmazione aziendale dei nostri soci da tempo. La siccità è diventata l'evento climatico più ricorrente da Nord a Sud, con danni stimati pari a oltre un miliardo all'anno per l'impatto devastante sulle produzioni agricole e sulla fertilità dei terreni. Non da meno, l'agricoltura è l'attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli».
NUOVE POLITICHE
A tal proposito, Salvan evidenzia che «le aziende si sono attrezzate seguendo percorsi per la sopravvivenza delle colture e del reddito aziendale. A questo si affianca il determinante lavoro dei Consorzi di bonifica, nel nostro caso Delta del Po e Adige Po, che gestiscono la difesa idraulica e ci assicurano l'irrigazione, che sia questa ordinaria o di soccorso. L'impegno per la protezione del territorio, per la lotta al cambiamento climatico e per la gestione efficiente delle risorse non può essere solo dell'agricoltura: è necessario prevedere, politicamente parlando, interventi strategici e la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo, a impatto zero, come quelli proposti dalla Coldiretti nel Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Veneto, per esempio, recupera solo il 5% della pioggia rispetto a una media nazionale dell'11%, un dato preoccupante che dimostra quanto bisogno ci sia di investimenti in questo campo».
F. Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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