Scomparsa da 9 giorni: trovata morta nel fiume

Mercoledì 19 Giugno 2019
LA TRAGEDIA
LENDINARA Una 44enne è stata ripescata ieri mattina, senza vita, dalle acque dell'Adigetto. L'allarme è scattato nella tarda serata di martedì, attorno alle 22, quando alcune persone, nonostante il buio, seppur rischiarato dalla presenza della luna piena, hanno notato in acqua, passando vicino al canale, alle porte di Lendinara, quella che è apparsa come la sagoma di un corpo umano. Hanno guardato a lungo, poi i loro dubbi si sono trasformati in una drammatica convinzione: si trattava di un cadavere.
L'ALLARME
Immediatamente, subito dopo la precisa e preoccupante segnalazione, si sono messi in moto i vigili del fuoco, che hanno avviato le prime ricerche nel tratto del canale fra Lendinara e Villanova del Ghebbo. Per oltre cinque ore, i pompieri hanno cercato nella corrente senza però trovare traccia del corpo. Le operazioni sono state così sospese attorno alle 3.30, per essere riprese la mattina, con la luce. E, dopo poco aver calato in acqua il gommone, all'altezza del numero civico 20 di via Arzerello, nell'omonimo piccolo borgo, dove l'Adigetto fa una curva a gomito, i vigli del fuoco hanno scorto il corpo di una donna, recuperato con il supporto del nucleo sommozzatori. Un'operazione non banale, nonostante si tratti di un corso d'acqua di dimensioni tutto sommato contenute, vista anche la presenza degli scoscesi argini in cemento, che si è conclusa attorno alle 10. Sul posto era presente anche una pattuglia dei carabinieri, oltre al personale del Suem, con il medico che, tuttavia, ha potuto solo constatare l'avvenuto decesso. Da una prima ispezione del cadavere, già in avanzato stato di decomposizione, è stato ipotizzato che potesse essere in acqua già da circa una settimana, mentre la causa della morte sembra essere stata individuata proprio nell'annegamento, non essendo state fra l'altro notate evidenze di ferite o traumi. Ma per datare con precisione il momento in cui la tragedia possa essersi compiuta e chiarire ogni dubbio sulla causa, serviranno ulteriori accertamenti.
INCHIESTA APERTA
Il sostituto procuratore Maria Giulia Rizzo, pm di turno, potrebbe disporre a breve l'esame autoptico sulla salma. Una volta recuperato il corpo senza vita della donna, abbastanza rapidamente ne è stata poi verificata l'identità: si tratta della 44enne di Badia Francesca Vertuan, che si era allontanata volontariamente da una struttura terapeutica proprio di Badia lo scorso 9 giugno. Era stata fatta una denuncia di allontanamento e il suo nome risultava quindi nell'elenco delle persone scomparse. Un quadro che verrà nel complesso attentamente vagliato dalla Procura, anche alla luce delle problematiche di tipo psichico della 44enne. L'ipotesi che si possa essere trattato di un gesto volontario sembra essere al momento la più accreditata, ma non viene esclusa nemmeno l'ipotesi che la morte possa anche essere arrivata come conseguenza di una caduta accidentale.
Il punto in cui la donna è stata ripescata, fra l'altro, è poco distante da quello dove si è consumata un'altra tragedia, nell'ottobre 2014, ancora viva nella memoria: il ritrovamento dei due cadaveri di Danillo e Davide Giacometti, nonno e nipotino, rispettivamente di 73 e 5 anni. Il piccolo soffriva di una rara malattia genetica ed i genitori, da alcuni anni trasferiti a Spinea, nel Veneziano, avevano portato il piccolo dal nonno, a Lendinara, per partecipare a un convegno a Perugia dedicato proprio alla grave malattia di cui soffriva il figlio. Era stato lo zio del bambino, ispettore della Polstrada di Badia, che stava facendo jogging recandosi proprio dall'anziano per trascorrere del tempo con il nipotino, a riconoscere il suocero annegato con il piccolo nell'Adigetto.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci