SANITÀ
ROVIGO Le cure oncologiche sono state garantite a tutti in Polesine

Giovedì 4 Febbraio 2021
SANITÀ
ROVIGO Le cure oncologiche sono state garantite a tutti in Polesine in un anno complesso come quello della pandemia Covid-19, in cui l'Ulss 5 ha assistito più di mille nuovi malati di cancro, ma purtroppo molti hanno trascurato la prevenzione rinunciando agli screening. Sono questi i principali aspetti dell'attività della struttura operativa di Oncologia riferiti dall'Ulss nella Giornata mondiale della lotta contro il cancro, che ricorre oggi.
TERAPIE ADEGUATE
Pur con tutti gli accorgimenti per evitare il contagio, tutti i malati di tumore hanno potuto avere terapie adeguate, assicura il direttore generale Antonio Compostella. «I servizi dedicati ai pazienti oncologici sono stati impegnati a continuare la loro attività in tutti gli ambiti sia di diagnosi che di cura - spiega - Sono sempre state garantite tutte le terapie antitumorali, con speciali precauzioni per garantire il distanziamento in tutte le fasi della presenza del paziente nei nostri spazi sia ambulatoriali che di reparto».
LOTTA AI TUMORI
Il direttore dell'Oncologia Cristina Oliani riferisce che nel 2020 la struttura ha preso in carico oltre mille nuovi pazienti, circa il 20 per cento in più dell'anno precedente. Escludendo le pazienti con ormonoterapia adiuvante, sono più di 700 i pazienti trattati con farmaci antitumorali, di cui 430 con terapie endovena e 320 con terapie per via orale, quindi attraverso la somministrazione di una semplice compressa. Grazie a nuove terapie sono cresciute le possibilità di cura e guarigione per pazienti con diversi tipi di tumore come quello del polmone, per cui fino a pochi anni fa non esistevano terapie efficaci. «Nel corso della pandemia abbiamo cercato di ridurre il numero degli accessi alle strutture ospedaliere, quando possibile, attuando visite a distanza con modalità telefonica e inviando per posta le impegnative per la visita successiva e gli esami programmati spiega la dottoressa - Abbiamo inoltre mantenuto la complessità delle cure ai pazienti garantendo la sicurezza anche in questa periodo di pandemia. Purtroppo questo ha comportato restrizioni anche importanti della possibilità di avere i propri cari vicini». Per alleviare il conseguente disagio psicologico per i pazienti e i loro familiari i medici hanno cercato di fornire più informazioni anche tramite colloqui telefonici e un tablet messo a disposizione dalla Lilt di Rovigo. «Fondamentale è il forte apporto del volontariato, che da sempre garantisce accoglienza, percorsi mirati e di supporto, come la presenza di una specialista psiconcologa, la tisaneria post-terapia e la cura estetica e del corpo per le pazienti», sottolinea la dottoressa Oliani.
LA PREVENZIONE
Per le persone ad alto rischio genetico è attivo l'ambulatorio familiarità neoplastica che studia la possibile affinità intra-familiare dei tumori del colon, della mammella e dell'ovaio e, negli ultimi tempi, anche di melanomi, tumori alla prostata e al pancreas, prescrivendo test genetici mirati. Proprio l'importanza della prevenzione è purtroppo passata in secondo piano nel 2020 per molti polesani, stando a quanto riferisce Compostella. «In quest' anno difficile vi è stato un calo di aderenza agli screening di popolazione: è importante ribadire che per i tumori non diagnosticati nelle fasi precoci si riducono le possibilità di successo delle cure e di una guarigione piena e completa».
Ilaria Bellucco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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