Sanità, personale in calo del 3,6% in soli quattro anni

Mercoledì 19 Febbraio 2020
SANITÀ
ROVIGO «Perché i dirigenti medici, che erano 500 al 31 dicembre 2016, in teoria, naturalmente, perché nella pratica erano meno, ora sono diventati 470? È solo perché non se ne trovano o è anche perché il taglio di posti letto ospedalieri negli ospedali pubblici e, dall'altra parte, il pesante aumento di analoghi posti negli ospedali privati, porta sempre più clientela (e medici e altri operatori) in direzione privata?».
ATTACCO AI SINDACI
L'esponente di Rifondazione Guglielmo Brusco torna a puntare il dito sulla situazione della sanità polesana, non risparmiando nessuno e attaccando anche tutti i sindaci polesani, tacciandoli con una frecciata ironica, di non essersi battuti a sufficienza: «Mi scuso con la popolazione polesana se la mia preoccupazione arriva dopo la grande attività dei sindaci della provincia di Rovigo, che si sono opposti con tutti i mezzi disponibili ai tagli di posti letto ospedalieri negli ospedali pubblici di Adria, Rovigo e Trecenta».
PIANO TRIENNALE
Lo spunto per il nuovo affondo è la delibera del 12 febbraio con la quale il direttore generale dell'Ulss 5 Antonio Compostella ha adottato il Piano triennale del fabbisogno di personale - anni 2020, 2021 e 2022. «Il capo dell'Ulss della nostra provincia scrive Brusco - ha confermato sostanzialmente quanto provvisoriamente deciso il 2 dicembre, cioè di portare, nel 2020, la dotazione organica dell'Ulss Polesana a 3.158 dipendenti. Peccato che al 31 dicembre del 2016, le dotazioni Ulss 18 e 19 fossero complessivamente 3.276. Avremo perciò una pianta organica con 118 unità in meno, un calo pari al 3,6%». Nel 2018, l'Ulss indicava il fabbisogno in 3.102 persone, riducendolo poi a 2.999 sulla base del richiamo della Regione al rispetto dei parametri di spesa. Nella delibera appena approvata, il numero per il 2020 è superiore. «Nel corso del 2019 si legge nell'atto - è stata adottata l'adozione della Delibera della Giunta regionale 614/2019 che prevede per i tre presidi ospedalieri il completamento della rete delle strutture di cure intermedie (Ospedali di Comunità), l'ampliamento dell'offerta di posti letto in ambito riabilitativo per gli ospedali di Trecenta e Adria, la revisione dell'assetto chirurgico per l'Ospedale di Adria, una diversa programmazione dell'assetto dell'area materno-infantile ospedaliero, il trasferimento della struttura di Spdc da Trecenta/Adria a Rovigo nonché la previsione della struttura di Hospice nell'Ospedale di Adria».
F.Cam.
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