Salvata dal fiume, è morta nonostante l'eroico gesto

Domenica 25 Agosto 2019
LA TRAGEDIA
PADOVA È morta nella notte in ospedale a Padova la donna di 44 anni di Saonara che venerdì mattina si è gettata sul cabnale Scaricatore a Padova con l'intento di farla finita. Troppo gravi i traumi patiti e gli interminabili minuti sott'acqua nel Bacchiglione. A nulla è servito il prodigioso intervento di un passante di 42 anni di Rovigo, Giampaolo Passavino, che assistendo alla scena non ha esitato a gettarsi in acqua nel tentativo di salvarla. La vittima è giunta in ospedale in condizioni disperate.
GESTO EROICO
I medici che fin da subito l'hanno presa in cura hanno fatto di tutto per salvarla, poi si sono dovuti arrendere alla triste realtà. Il gesto estremo si è concretizzato attorno alle 11 quando la donna è arrivata sul lungargine Asconio Pedanio, nel popoloso quartiere di Voltabarozzo. Sul posto in pochi minuti sono giunti i vigili del fuoco, i carabinieri e il personale medico. Poi la corsa in ospedale fino alla resa.
La notizia dell'avvenuto decesso è giunta nella mattinata di ieri a Saonara, dove la vittima aveva la residenza ed era conosciuta. È emerso che la quarantaquattrenne da diverso tempo stava combattendo con gravi problematiche psichiche che alla fine le hanno fatto perdere la voglia di vivere. A casa della famiglia si è recato ieri anche il sindaco Walter Stefan, che dopo la visita ha commentato: «Situazioni del genere lasciano l'amaro in bocca e mille interrogativi: è assurdo morire in questa maniera. Ho portato ai familiari la mia vicinanza a nome di tutta l'Amministrazione comunale. Ho appreso che la donna era da tempo sofferente, ma che ultimamente stava cercando di rialzarsi per riprendere la via maestra. Ora tutto questo non conta più e di fronte a questa situazione è preferibile il silenzio e la riflessione».
Già domani sarà resa nota la data delle esequie che si celebreranno a Saonara, dove da sempre viveva la vittima. La sua famiglia, alla luce di quanto è capitato, si è chiusa in un dolore composto. Da quanto si è appreso la 44enne padovana non avrebbe lasciato alcun scritto che in qualche modo spieghi i motivi del folle gesto. In passato, pur vivendo costantemente monitorata dai medici, non aveva mai dato segnali di squilibrio così gravi. Fino all'ultimo la sua famiglia e tutte le persone a lei care hanno sperato nel miracolo.
Cesare Arcolini
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