Rosy stanca dei tradimenti gli aveva proibito i social

Venerdì 29 Gennaio 2021
Rosy stanca dei tradimenti gli aveva proibito i social
DRAMMA DELLA GELOSIA
POLESELLA Esasperata dalla gelosia e insospettita dai tradimenti, pare che Rosangela Dal Santo avesse addirittura proibito al compagno l'utilizzo dei social network e Costantino aveva rispettato quel diktat domestico per diverso tempo, fino a poche settimane fa. Il 2021 dell'uomo, infatti, era iniziato all'insegna di frasi romantiche, rime poetiche, messaggi motivazionali e dediche speciali che apparivano di frequente, in poche settimane, sul profilo di Facebook.
MESSAGGI VIETATI
Un amore tormentato e un altro indizio arriva dalla frase che Costantino aveva scelto sulla popolare messaggistica WhatsApp, visibile a tutti i contatti. Era un vecchio proverbio in dialetto piemontese che recita A-I è gnun malan pes che na fumna grama, che tradotto in italiano significa letteralmente: Non c'è peggior malanno che una cattiva moglie. Sarebbe stata una vera e propria frecciata a Rosangela. Sono comunque ancora tanti i nodi da sciogliere sulla tragica vicenda. Tra le certezze l'accesso a WhatsApp, utilizzato per l'ultima volta da Costantino martedì mattina alle 5.30. Poi, il vuoto. Rosangela e Costantino avevano scelto Polesella e la tranquillità della campagna per iniziare una nuova vita e lasciarsi il passato definitivamente alle spalle.
Con il suo prorompente ingresso nella sfera affettiva, Costantino aveva letteralmente sconvolto le certezze di Rosangela e fatto vacillare il solido matrimonio con Mauro Contato, fino ad arrivare all'inevitabile divorzio.
IL SILENZIO DELL'EX
L'ex coniuge della Dal Santo non intende rilasciare dichiarazioni sulla tragedia di Polesella. Mauro e la moglie erano rimasti sposati quasi trent'anni. La coppia non aveva mai dato segni di cedimento e, soprattutto, la donna non aveva mai fatto scenate di gelosia. Il figlio Manuel da alcuni anni ha lasciato il Polesine e si è trasferito a Roma dove ha messo su famiglia.
Biscotto e la 57enne di Boara Polesine non frequentavano molto la piazza e i locali di Polesella. Costantino Iannaccone de L'Edicola della Piazza ricorda di «aver conosciuto Costantino in ambito professionale, tre anni fa cercava personale da inserire in una ditta di Ferrara, specializzata nella vigilanza privata e nei controlli notturni. Si era presentato in edicola per un paio di settimane, per affiggere volantini e cercare giovani interessati al lavoro». Un'altra esercente del centro di Polesella mette in evidenza un nuovo e inedito lato culturale che riguarda la vittima del delitto di Polesella: «Trascorreva ore e ore all'interno della sua Panda gialla a leggere libri, parcheggiato in piazza: all'inizio io e altri colleghi ci siamo insospettiti per quell'auto sempre ferma e per un comportamento che poteva sembrare strano, avevamo addirittura avvertito i carabinieri. L'ho visto in piazza a novembre, per l'ultima volta».
A.Gar.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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