Ristoranti cinesi tra diffidenza e piatti pronti a domiclio

Mercoledì 27 Maggio 2020
Ristoranti cinesi tra diffidenza e piatti pronti a domiclio
RISTORANTI ETNICI
ROVIGO Dopo due mesi di sosta forzata, commercio e ristorazione cinese tornano in pista. I locali di Rovigo e provincia durante l'emergenza Coronavirus si sono attrezzati con consegne a domicilio e take away. E' doppia la sfida per i ristoratori orientali: rialzare il fatturato e superare timori e pregiudizi. Tra le attività storiche della città, durante la Fase 2, il Bimisushi in zona Fattoria, aperto nel 2011, ha ricevuto moltissime ordinazioni dai clienti. «Abbiamo iniziato le consegne il 18 aprile, oltre a Rovigo e frazioni abbiamo raggiunto Fiesso, Canaro, Villadose, San Martino di Venezze e Solesino spiega Jessica, che assieme al marito porta avanti il locale Siamo molto soddisfatti e ringraziamo la storica clientela che ha risposto in maniera positiva. Abbiamo scelto di applicare uno sconto del 20% alle persone che sono venute a ritirare qui il cibo. La capienza sarà ridotta, apriremo nei prossimi giorni», fanno sapere dal Bimisushi, nato a Rovigo nel 2011.
NUOVE APERTURE
L'esperienza professionale del Shodai Sushi non è nata sotto una buona stella. Il nuovo gestore ha rilevato a febbraio, dalla vecchia proprietà, il ristorante in viale Porta Po: «Siamo rimasti aperti solo poche settimane, poi è scoppiata l'emergenza Coronavirus, siamo stati sfortunati racconta il titolare Stefano Prima nel mio staff lavoravano dieci ragazzi, ma ora il personale è diminuito, bastano poche persone per take away e consegne a domicilio. Forse abbiamo iniziato in ritardo rispetto ai colleghi, ma questi servizi non funzionano molto». Regna l'incertezza nel settore della ristorazione: «Noi abbiamo riaperto il ristorante sabato 23, ma siamo in difficoltà lamenta Stefano - nessuno ci ha comunicato se la sanificazione è obbligatoria, se dobbiamo contattare una ditta specializzata o se, in alternativa, possiamo procedere noi alle operazioni di pulizia». Shodai Sushi è deluso dalla politica: «Lo Stato non ha bloccato i pagamenti, le bollette continuano ad arrivare, ma siamo rimasti chiusi tre mesi e c'è anche il costo dell'affitto: con il proprietario non abbiamo ancora trovato un accordo». Il gestore ha riaperto i battenti: «Abbiamo a disposizione un locale di quasi 800 metri quadrati, faremo rispettare le distanze di sicurezza dice Stefano - siamo operativi con il servizio al tavolo, oltre alla consegna a domicilio e all'asporto, che da soli non bastano». Ancor prima delle chiusure imposte a tutti i locali, il risto-bar Meiling di Badia aveva scelto di abbassare la saracinesca lo scorso 24 febbraio per ristrutturazione. Ma l'apertura vera e propria slitta ancora: «Al momento, abbiamo accontentato le richieste dei clienti, tanti sono nostri amici, ci conoscono da anni e ci hanno chiesto di attivare i servizi di take-away e consegne a domicilio fanno sapere i gestori il ristorante è piccolo, contiene una sessantina di posti. Non sappiamo quanto convenga aprire con tutte le restrizioni. Le perdite in questi mesi sono state elevate. Noi siamo aperti da dieci anni, abbiamo clienti anche dai paesi vicini come Castelguglielmo e Trecenta. In questo periodo abbiamo scelto di proporre la nostra cucina sia a pranzo che a cena, tranne il martedì».
Completate le operazioni di sanificazione, l'Eurobazar di Polesella ha riaperto le porte lunedì 18, raccogliendo i clienti nella rivendita sulla Statale 16.
Alessandro Garbo
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