Rilancio del centro: «Ecco la mia ricetta»

Mercoledì 29 Gennaio 2020
IL NUOVO DISTRETTO
ROVIGO Da pochi giorni, i commercianti della città possono contare sull'aiuto di un manager esperto nel rilancio dei centro storici. Giacomo Pessa, 38 anni, padovano di Montagnana, è infatti stato nominato manager del Distretto di Rovigo con il compito di coordinare i vari enti, istituzioni e aziende del distretto del commercio del centro storico.
BANDO REGIONALE
Il bando promosso dalla Regione vede infatti il capoluogo del Polesine in quarta posizione su 57 distretti e metterà subito a disposizione del commercio della città circa 250 mila euro. Pessa, oltre all'impegno per il rilancio dello shopping di Rovigo, è anche manager del Distretto di Bassano del Grappa, ha inoltre alle spalle un lunga esperienza con Confesercenti con la quale ha collaborato in diversi progetti. Nel suo curriculum spicca un traguardo importante, ossia il rilancio del centro storico di Este dove ne ha guidato il Distretto nel 2016.
AZIONI DI MARKETING
Il manager del commercio nella cittadina murata della Bassa Padovana ha infatti ideato un efficace marketing comunicativo tappezzando la città di cuori, con eventi legati proprio al tema dell'amore e alla collaborazione tra commercianti.
Ha pensato quale strategia usare per rilanciare il centro storico di Rovigo?
«Rovigo è una cittadina con tante potenzialità. Ha un centro storico bellissimo e perfettamente vivibile: il rilancio del commercio non consisterà in un pacchetto già pronto che recapiteremo alle singole attività, ma sarà studiato e messo in atto con la collaborazione di tutti. Il rilancio parte dalla volontà e dalla passione che ciascuno ha voglia di mettere nella propria attività».
C'è un tesoretto di circa 250 mila euro per il Distretto del centro: come saranno spesi?
«Sto aspettando di parlare con il sindaco Edoardo Gaffeo per capire, prima di tutto, in quali punti della città vuole intervenire sul fronte urbanistico e da lì poi saranno messe in atto iniziative di vario tipo».
Perché secondo lei gli eventi in centro non hanno sempre successo?
«Perché manca la comunicazione: il successo dell'evento dipende dal marketing e dalla capacità di farlo conoscere. Un bell'evento non comunicato e fatto conoscere nella maniera giusta non serve a nulla. Una città deve essere un'azienda con un piano di comunicazione dedicato al centro, che comprenda eventi di ogni tipo, culturali e commerciali».
Ad Este è riuscito a rilanciare il centro storico e a riportare la gente a frequentare la città. Come ha fatto?
«L'idea del cuore è stata azzeccata: lì mi ero trovato di fronte a una platea di operatori commerciali dove mancava un confronto e non c'era neppure un calendario condiviso sugli eventi in programma durante l'anno. Ho pensato dunque di riunirli sul tema l'amore vince sempre: abbiamo tappezzato la città di cuori, organizzato flash-mob, eventi. La gente ha iniziato a farsi i selfie in centro e il commercio pian piano è rinato anche grazie ad un grande lavoro di comunicazione. Assieme al Comune abbiamo poi iniziato a monitorare vari parametri, tra cui le aperture e le chiusure di negozi, i flussi di persone che entrano nell'area del distretto, la soddisfazione dei consumatori. I dati raccolti ci hanno permesso di capire come muoverci. Questo percorso ha permesso di conseguire risultati molto positivi. Oggi Este è uno degli esempi più virtuosi all'interno della Regione: il 65% delle aziende commerciali afferma di avere un fatturato stabile o in aumento e chi arriva da fuori dichiara che la città rimane un punto di riferimento per tutta la zona. E' dunque essenziale che nei centri di medie dimensioni ci sia una profonda condivisione di strategie, per riuscire a ragionare insieme su criticità da risolvere e obiettivi da raggiungere».
Pensa di riuscire a portare una svolta al commercio del centro storico di Rovigo?
«Io porto un modo di lavorare basato sulla mia esperienza: se c'è volontà le cose cambiano, in fondo basta far funzionare al meglio quello che già c'è. E a Rovigo, da quanto ho potuto vedere finora, c'è davvero tanto...».
Roberta Merlin
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