Rientro in aula per 25mila studenti ma alle superiori resta la rotazione

Martedì 6 Aprile 2021
Rientro in aula per 25mila studenti ma alle superiori resta la rotazione
ISTRUZIONE
ROVIGO Si preparano a tornare in classe 25mila studenti, anche se gli 8.800 delle scuole superiori proseguiranno con le attività in presenza solo a metà. Il ritorno del Veneto in zona arancione cambia lo scenario per gli istituti, che potranno far tornare gli alunni in aula anche dalla seconda media in poi. Tutte le scuole nei giorni scorsi avevano predisposto due diversi piani d'azione da applicare a seconda dell'evolversi delle restrizioni. Fino a venerdì pomeriggio, con la prospettiva del mantenimento della zona rossa anche dopo le festività pasquali, si prospettava il rientro dopo due settimane di didattica a distanza solo per metà della popolazione studentesca del Polesine, ovvero i 2.200 bambini delle scuole dell'infanzia, gli 8.375 delle elementari e i 1.767 che frequentano la prima media, per un totale di 12.342 alunni. L'attenuarsi delle restrizioni consentirà il ritorno alle lezioni in presenza anche ai 3.895 studenti di seconda e terza media e agli 8.813 che frequentano le scuole superiori.
SUPERIORI
In quest'ultimo caso, in realtà, i ragazzi non rientreranno tutti insieme e proseguiranno parzialmente con didattica a distanza: resta l'obbligo di avere in presenza una percentuale di studenti compresa tra il 50 e il 75 per cento, obbligo che le scuole rispettano applicando una rotazione tra le classi (636 in tutto nella provincia) in modo da consentire a tutti di seguire in aula parte delle lezioni. I cambiamenti hanno portato a una serie di necessari aggiustamenti specialmente per gli istituti comprensivi, che prima hanno dovuto rivedere organizzazione e orari pensando di avere seconde e terze medie in didattica a distanza e ora hanno ripensato le attività per il ritorno a scuola in gran completo.
Esultano i dirigenti scolastici, felici di poter riaccogliere i ragazzi e speranzosi per il proseguimento dell'anno scolastico. «Poter tornare in presenza è ciò che speravamo, è vita», dice Laura Riviello, dirigente scolastica dell'istituto comprensivo di Lendinara. Poter fare di nuovo attività insieme in aula è un'altra cosa, nonostante l'esperienza di queste settimane di didattica a distanza integrata sia stata positiva. «Abbiamo avuto riscontri positivi sia per le scuole elementari che per le medie - riferisce la dirigente - questo periodo è servito a sistematizzare il nostro lavoro e partire con videolezioni anche per le primarie, che nella scorsa primavera facevano attività asincrone».
Durante il periodo della ,zona rossa, la scuola ha fatto il possibile per non far mancare ai ragazzi piccoli tasselli di normalità. «Ci è piaciuto mantenere tutto quello che poteva essere mantenuto - spiega Riviello - per esempio, i ragazzi hanno continuato a frequentare il laboratorio teatrale condotto da Emilio Milani in videoconferenza».
Anche nell'istituto comprensivo Rovigo 3 guidato dal dirigente scolastico Fabio Cusin si accantonano gli aggiustamenti organizzativi inizialmente predisposti in vista della permanenza in zona rossa e si tirano le somme di due settimane comunque messe a frutto. «La didattica a distanza è andata bene, abbiamo avuto riscontri molto positivi anche sull'esperienza delle attività ad hoc e dei laboratori in presenza organizzati per ragazzi con disabilità e bisogni educativi speciali, che hanno potuto frequentare insieme a gruppetti di compagni di classe a rotazione. C'è stata una bella sensibilità da parte delle famiglie».
Tornare tutti in classe, però, è un'altra cosa. «Non vedevamo l'ora, speriamo di arrivare a giugno senza altre limitazioni».
Ilaria Bellucco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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