Rapina al parco: presi a Bucarest

Sabato 12 Giugno 2021
L'INDAGINE
ROVIGO Era già finito in carcere il 20 aprile, a Bucarest, e giovedì mattina è arrivato in Italia, con un charter atterrato a Fiumicino, trovando ad attenderlo la polizia che lo ha accompagnato nella casa circondariale di Prato dove ancora si trova in attesa del trasferimento in quella di Rovigo: è durata meno di tre settimane la fuga di Gianluca Ghita, il 21enne originario proprio della Romania, che il 28 marzo era stato arrestato subito dopo la rapina messa a segno a parco Langer, con la supposta complicità della fidanzatina 16enne e di un amico che ha filmato tutto, non limitandosi a derubare del monopattino elettrico e delle cuffie Airpods un coetaneo rodigino di origini pakistane, sotto la minaccia di una pistola, all'apparenza una vera Beretta seppur una replica a salve, ma costringendolo a rimanere inginocchiato mentre gli urinava addosso.
Una vicenda che il commissario Alessandro Coltro, capo della Squadra volanti, non ha esitato a bollare come «agghiacciante». E che ieri il commissario capo Andrea Ambrosino, che guida la Squadra mobile, nella conferenza stampa sulla cattura, ha definito «un fatto che ha turbato la città, commesso con metodi intimidatori simil-mafiosi».
LA FUGA
Dopo l'arresto Ghita era finito ai domiciliari, dai quali è evaso già due giorni dopo, la notte del 30 marzo, alla vigilia dell'udienza di convalida, portando con sé la ragazza, fatto che gli è valso, oltre all'ulteriore accusa di evasione, anche quella di sottrazione di minore all'estero, che si aggiungono a quella di rapina aggravata dalle sevizie. I due hanno preso un taxi fino al confine con la Croazia, raggiungendo poi Bucarest, dove sono rimasti nascosti fino alle 8.30 del 20 aprile, quando è scattato il blitz della polizia romena che ha portato lui in carcere e lei in una comunità.
L'INSEGUIMENTO
Se per lungo tempo di Ghita sembravano essersi perse le tracce, in realtà gli uomini della Mobile le avevano trovate poche ore dopo la scoperta dell'evasione, rintracciando il tassista. Grazie ad altri indizi hanno poi individuato in Bucarest la meta della fuga, anche se è emerso che si stava organizzando per scappare in un altro Paese. La Mobile rodigina ha lavorato d'intesa con il Servizio di cooperazione internazionale del ministero dell'Interno, l'Interpol e i colleghi dell'Inspectoratul General al Poliiei Româneù, ed è stata ricostruita la catena di contatti che favorivano la latitanza dei due giovani, individuandone il covo. Il 6 aprile il giudice per le indagini preliminari Raffaele Belvederi, che già nell'immediato aveva aggravato la misura cautelare nella custodia in carcere, ha emesso un mandato di arresto europeo. Sono stati proprio i poliziotti di Bucarest, alle 8.30 del 20 aprile, a far scattare l'arresto. Da allora fino a giovedì, Ghita è rimasto in una cella del carcere di Bucarest, perché solo a fine maggio l'autorità giudiziaria rumena ne ha autorizzato il trasferimento in Italia.
PESSIMO CURRICULUM
Il 21enne è salito a ripetizione alla ribalta delle cronache, dalla spedizione punitiva contro un giostraio nel 2015, fino a vere e proprie rapine ai danni di coetanei e non solo, una delle quali in piazza XX settembre, passando per le spaccate a ripetizione come all'In's, alla Conad e al negozio Non solo divise, dove aveva rubato pistole a salve, ma identiche a quelle vere, come quella usata il 28 maggio.
Della rapina in concorso è accusato anche il coetaneo Hamza Es Sraidi, di origini marocchine, residente a Lendinara, nel cui cellulare è stato trovato il video che riprende tutta l'azione, che è ai domiciliari dal 31 marzo. Anche la ragazza dalla quale tutto sembrerebbe aver preso le mosse per uno scambio social con la vittima, che avrebbe attirato in trappola a parco Langer, è stata denunciata a piede libero, sempre per rapina aggravata in concorso.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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