Raccolta porta a porta: benefici in bolletta, ma tra qualche anno

Martedì 20 Febbraio 2018
RACCOLTA DIFFERENZIATA
ROVIGO Un gesto fatto per l'ambiente, di enorme importanza, ma che per il momento nulla porterà nella tasche dei rodigini che vivono nelle frazioni e che da novembre hanno la raccolta porta a porta.
Questo perché la tariffa puntuale è un obiettivo futuro e non vicino. Il microchip che si trova nel bidone del secco (ciò che va in discarica e non è riciclabile) al momento serve a nulla, perché non viene ancora conteggiato il numero di raccolte per famiglia.
VANTAGGI RIMANDATI
Ecoambiente sul punto era stata un po' vaga, spiegando che il microchip serve a questo, per calcolare quanto ogni abitazione deve pagare. Quel che non è stato approfondito e chiarito è che prima di arrivare a questo obiettivo, ci vorrà qualche anno. In sostanza, se oggi c'è chi aspetta di aver riempito per bene il bidone da 120 litri prima di metterlo fuori dalla porta nel giorno stabilito di raccolta, può fare a meno e metterlo anche semivuoto, poiché nulla gli verrà addebitato.
È in fin dei conti comprensibile che la società di asporto rifiuti su questa tema sia stata un po' sul vago, puntando a far passare il messaggio che si pagherà per quanto si produce, per indurre ad accettare il porta a porta da subito e sostenere comportamenti virtuosi nello smaltimento dei rifiuti. È opportuno chiarire, però, che per il momento sulla bolletta non si vedrà alcun effetto, o quasi.
LA SPIEGAZIONE
«Non leggiamo per ora i microchip - conferma il direttore tecnico di Ecoambiente, Valerio Frazzarin - ci sono ancora molte tappe da raggiungere. La tariffa puntuale è un processo complesso. Per il momento abbiamo creato la potenzialità di avere tale tipo di servizio. Non è possibile ancora dare dei benefici agli utenti, lo sarà quando la raccolta sarà fatta così in modo complessivo in città».
BOLLETTA
Vale a dire che oggi i residenti delle frazioni, per quanto differenzino, si troveranno scaricato nella tariffa anche il fatto che il centro storico usa ancora i cassonetti?
«Sì, però non sarà così rilevante. Il porta a porta costa di più nel farlo e meno nello smaltire i rifiuti in discarica, mentre la raccolta dai cassonetti costa meno di per sé e di più nello smaltimento. Alla fine mediamente la situazione si compensa. O meglio: alla fine, nelle nostre previsioni dovrebbe esserci comunque una riduzione della Tari proprio per il minor conferimento in discarica complessivo. Oggi, però, non è possibile separare centro storico e frazioni, fare una tariffa diversa tra i due tipi di raccolta».
Per arrivare a leggere il microchip del bidone del secco, dovrete cambiare i mezzi o fare delle modifiche?
«È molto più semplice: ogni operatore avrà una macchinetta che leggerà il microchip, sul quale già oggi sono stati memorizzati i dati della famiglia, prima di scaricarlo sul mezzo».
È possibile che si arrivi a una tariffa che nasce non solo dal numero di passaggi, ma anche dal peso dei rifiuti prodotti da ogni famiglia?
«No, non credo che arriveremo a questa soluzione».
TEMPISTICA
In quanto tempo stimate di attrezzarvi per la tariffa puntuale?
«Su un fronte c'è il Comune che dovrà fare il necessario regolamento, ma questo verrà quando avremo completato il piano. È necessario dotare tutto il centro storico dei cassonetti intelligenti, quelli a tessera, e individuare le zone dove si useranno questi e quelle dove si potrà fare un porta a porta. Non solo: per fare bene la tariffa, si dovrà allineare tutto il Polesine. Avremo 80mila bidoni da consegnare e gestire, è un programma generale che contiamo di realizzare in un triennio. Di certo a Rovigo per il 2018 non se ne parla».
Luca Gigli
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