Punto nascite: la Regione lo difende al Ministero

Venerdì 20 Luglio 2018
Punto nascite: la Regione lo difende al Ministero
ADRIA
Anche il Governatore Luca Zaia ha incontrato a Roma il Ministro della Salute Giulia Grillo, con la quale ha approfondito il tema del recente parere ministeriale sulla chiusura dei Punto nascite. In precedenza Zaia aveva inviato al Ministro una dettagliata lettera nella quale descriveva la situazione delle strutture interessate e le rispettive peculiarità territoriali.
«Appare evidente la necessità di garantire la specificità di questi territori, per i quali risulterebbe penalizzante l'assenza di un servizio essenziale di assistenza come il Punto nascite» aveva evidenziato Zaia nel documento che illustrava anche le scelte organizzative e programmatorie della Regione.
«Scelte che hanno consentito di garantire elevati livelli di sicurezza per i Punto nascite di classe seconda, alla quale appartengono le strutture in questione. Considerata questa articolazione, nonché gli standard di sicurezza garantiti anche per i Punto nascite con meno di 500 parti, in condizioni orografiche difficili - ha aggiunto Zaia -, si chiede che venga mantenuta l'apertura dei Punto nascite di Adria, Piove di Sacco e Valdagno con revisione del parere del Comitato nazionale Punto Nascite».
EQUIPARAZIONI ASSURDE
«A Roma si è convenuto che è assurdo equiparare un Punto nascite da 460 parti - inferiore comunque ai 500 parti imposti dal decreto Lorenzin, ad uno da 50 o 60 parti, e chiuderli entrambi - ha spiegato la deputata padovana Arianna Lazzarini (Lega) che ha incontrato assieme ai tre sindaci di Adria, Valdagno e Piove di Sacco, il sottosegretario alla Salute Maurizio Fugatti -. Si devono analizzare le caratteristiche di qualità e sicurezza di ogni struttura e il servizio che possono offrire a mamme e neonati».
G.Fra.
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