Profughi e cultura: Donzelli è traballante

Lunedì 17 Luglio 2017
Un rimpasto balneare? L'ipotesi di un siluramento dell'assessore alla Cultura Andrea Donzelli ha improvvisamente infiammato il dibattito politico cittadino nel fine settimana, rimbalzando fra l'altro, da fonti ultimamente molto vicine al sindaco Massimo Bergamin. Il casus belli sarebbe il fatto che l'assessore abbia nuovamente un ruolo, come consigliere senza compenso, all'interno del cda della cooperativa Aquathlon che ha in gestione l'Ostello Canalbianco di Arquà e che ha avviato una collaborazione con la cooperativa Porto Alegre per l'accoglienza dei richiedenti asilo.
Nulla di nuovo sotto il sole. Anzi, sembra una riedizione della polemica divampata nell'estate 2015. L'attacco, in quel caso era arrivato da Forza Italia, con il senatore Bartolomeo Amidei che aveva chiesto a gran voce le dimissioni di Donzelli, al tempo presidente della cooperativa e, fra l'altro, non organico a nessuna forza di maggioranza. Nella campagna elettorale appena trascorsa, infatti, aveva avuto un ruolo dietro le quinte all'interno del Movimento 5 Stelle, collaborando alla stesura del programma del candidato Ivaldo Vernelli. Altro aspetto che, al momento della sua nomina in Giunta, non aveva mancato di far volare qualche frecciata al suo indirizzo, fuoco amico sia in entrata che in uscita.
L'amicizia con Vernelli potrebbe essere un altro aspetto che ha inasprito la posizione del sindaco verso Donzelli, visti gli attacchi al vetriolo negli ultimi tempi piovuti al suo indirizzo proprio dai 5 Stelle in particolare sul tema rifiuti. Con il ricorso al Tar sulla convenzione di Ecoambiente presentato dal pentastellato che, seppur respinto, ha rappresentato l'ultima goccia di uno stillicidio di affondi da parte di Vernelli che ha attaccato il sindaco parlando di un suo voltafaccia sulla questione discarica di Villadose.
Ma su Donzelli, in quanto assessore alla Cultura, pendono anche due ulteriori questioni: il naufragio della Fondazione Rovigo Cultura, con l'addio polemico dell'ex presidente Beltotto e quello silenzioso del consigliere Puxeddu, sostituiti nei giorni scorsi da Elia Lubian e don Andrea Varliero, e il raffreddamento dei rapporti con l'Accademia dei Concordi con il congelamento del contributo da 200mila euro. La candidatura di Rovigo a Capitale della cultura sembrava essere motivo di unità fra Donzelli e il sindaco che, infatti, aveva sempre espresso la fiducia ad un assessore che lui stesso aveva scelto. Ricacciando gli attacchi che, due estati, fa erano stati particolarmente spigolosi.
«Non si può esser al tempo stesso Dracula e presidenti dell'Avis: Donzelli è presidente di una cooperativa che ha preso in gestione l'Ostello Canalbianco, costruito con finalità di turismo che ora non sta perseguendo, visto che accoglie immigrati», aveva attaccato Amidei girando il coltello nella piaga del tema migranti. Bergamin aveva poi chiuso le polemiche: «Donzelli non è più presidente della cooperativa Aquathlon né componente della stessa dal 30 giugno, ovvero dopo pochi giorni dalla sua nomina ad assessore. Non c'è mai stata alcuna crisi di maggioranza. Va tutto bene». Ora, però, le cose sembrano essere cambiate.
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